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Aurora boreale: consigli pratici per aspiranti cacciatori    

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Revontulet, Na fir chlis, Guovssahasah, Ognenniy Zmey – coda di volpe, fanciulla danzante, incandescenza nel cielo, dragone di fuoco: l’aurora boreale è così descritta dalle popolazioni dell’artico. È un fenomeno in effetti estremamente affascinante, che spinge viaggiatori da tutto il mondo a recarsi all’estremo Nord nella speranza di poterlo ammirare, almeno una volta nella vita.

I più fortunati potranno goderla in tutto il suo splendore senza alcuno sforzo, direttamente dall’aereo o dall’hotel appena arrivati, perfino sul presto; gli altri dovranno affaccendarsi in lunghe e fredde ricerche, guidare per centinaia di chilometri, ingollare litri di caffè per stare svegli fino quasi al mattino e accontentarsi di un alone grigiastro, che solo la lente della fotocamera percepirà come verde.

Vedere l’aurora boreale è davvero solo questione di fortuna?

Come per ogni fenomeno naturale, dobbiamo accettare di non poterlo controllare – la fortuna gioca quindi un ruolo importante. Fare lo sforzo di conoscere come funziona, però, può aiutarci ad ottimizzare questa fortuna e aumentare le nostre chances di trovarci “nel posto giusto al momento giusto”.

Dovremo investire un po’ di fatica: l’aurora è il frutto di una complessa interazione tra il vento solare e l’atmosfera terrestre; dovremo destreggiarci tra grafici che descrivono velocità e densità del vento solare, ma anche comprendere valori come KP, BT, BZ e imparare a riconoscere le famigerate Coronal Mass Ejections (CME) – ovvero flatulenze plasmatiche del sole che possono provocare aurore più intense.

Vi rimando al web per i vostri approfondimenti, ma affidatevi agli esperti: informatevi presso la NASA, i centri meteorologici, seguite cacciatori esperti e diffidate di chi pensa di avere tutte le risposte dopo aver visto l’aurora una o due volte. A questo dovremo aggiungere l’interpretazione delle previsioni meteo e dovremo cercare di farci un’idea delle ore di luce e buio nel luogo e nel periodo in cui viaggiamo – anche queste sono cose per nulla scontate.

Io stessa in queste righe non vorrei fare altro che condividere con voi ciò che io ho trovato utile in viaggio e che mi ha aiutata ad avvistare le luci del nord in Islanda, Finlandia e Norvegia. Inutile precisare, ma forse non del tutto, che si tratta di indicazioni operative che non hanno pretesa di assolutezza e non possono dare alcuna garanzia.

Dove vedere l’aurora boreale e quando

Finlandia, Svezia, Norvegia e Islanda sono i paesi europei in cui possiamo aspettarci di vedere l’aurora boreale, tenendo a mente che:

  • La conformazione del territorio e la rete stradale rendono gli spostamenti lunghi più agevoli in Lapponia che in Islanda;
  • Servono cieli il più possibile sereni, e serve il buio: l’aurora sarà presente ma invisibile tra metà/fine aprile e metà/fine agosto; viaggiamo quindi tra settembre e marzo, per almeno cinque o sette giorni;
  • Le festività di Natale e Capodanno sono un periodo gettonato (leggasi: costoso) ma non il migliore: si tratta del “primo inverno” al nord, il periodo in cui nevica, e le ore di buio sono davvero tante, difficili da riempire;
  • L’ovale aurorale colpisce zone diverse in diversi momenti del giorno in base alla rotazione terrestre: in sostanza arriva dalla Russia e procede verso ovest; ne consegue che arriverà “prima” in Finlandia e “da ultimo” in Islanda;
  • In genere, più a nord si va meglio è, ma non dimentichiamo che nelle mezze stagioni c’è più buio in Islanda e Lapponia meridionale che in Lapponia settentrionale; un riferimento di massima è: se vedete le stelle, potrete vedere anche l’aurora, se c’è.

L’esperto cacciatore Lorenzo Mirandola, di stanza a Rovaniemi da quasi dieci anni, dal suo profilo IG ci consiglia settembre/ottobre (con temperature più miti e riflessi di luce sui laghi) oppure febbraio/marzo (quando troveremo temperature rigide, neve e laghi ghiacciati).

Come vedere l’aurora boreale

Noleggiare un’auto è il modo migliore per avere libertà di movimento. Dobbiamo però ricordare che ci troveremo in un ambiente difficile, su strade forse innevate e/o ghiacciate, al buio. Guidare in queste condizioni è impegnativo. Consiglio quindi di controllare spesso le condizioni meteo e stradali, riposare adeguatamente prima di mettersi alla guida e avere almeno un secondo guidatore con cui darsi il cambio.

Fatto questo occorre capire quanto intendete investire per raggiungere l’obiettivo:

  • Per quanti chilometri guidereste per raggiungere cieli sereni? Potreste dover attraversare una tempesta per trovare le stelle dall’altra parte;
  • Rinuncereste ad altre esperienze nel pomeriggio o la mattina seguente?
  • Per quanti giorni (possibilmente di fila) sareste disposti a cacciare? Forse già dalla prima sera, rinunciando alla cena al ristorante o a una doccia calda?
  • Quale finestra di sonno sacrifichereste? L’aurora può comparire alle 6 di sera come alle 6 del mattino, e a qualsiasi ora nel mezzo, a volte per pochi minuti, a volte per ore; a volte scompare per poi tornare. Se servisse, puntereste la sveglia all’una del mattino, per rivestirvi e uscire al freddo?

Trovo che avere aspettative realistiche sia utile:

  • Il vento solare arriva praticamente ogni giorno, ma le tempeste che generano aurore forti non sono frequenti, potreste anche dovervi accontentare di aloni grigiastri nel cielo simili a nuvole;
  • È molto difficile fotografare l’aurora: i telefoni di ultima generazione danno immagini decenti se in modalità live oppure notturna con esposizione di almeno 10 secondi, ma probabilmente non otterrete fotografie perfette – se questo è il vostro intento allora procuratevi una fotocamera professionale e documentatevi su come usarla;
  • Accettate il fallimento come parte del processo, imparerete dall’esperienza e sarete più sul pezzo la volta successiva;
  • Cercate un equilibrio: pianificate attività durante il giorno che rendano il viaggio piacevole e soddisfacente, così che se non riuscirete a vedere l’aurora avrete comunque bellissimi ricordi da portare a casa con voi; non riempite troppo l’agenda per garantirvi riposo;
  • Quali attività? Oltre alle classiche gite in slitta, pesca sul ghiaccio, e similari, ci sono molti musei (per esempio 871±2 o Perlan a Reykjavík, Siida a Inari, Arktikum a Rovaniemi) e sarà sempre possibile fare escursioni a piedi, sia in autonomia che con accompagnatore – informatevi bene presso i centri turistici della zona in modo da non perdervi e non sottovalutare eventuali pericoli di valanghe.

Cosa fare quando arriva il momento

  • Con la luce del giorno, identificate e segnate posti consoni dove fermarvi: raggiungibili, sicuri (lontani dalla strada e dal traffico), senza fonti di inquinamento luminoso, che forniscano un’ampia porzione di cielo libero possibilmente a nord; gruppi FB locali possono essere di aiuto ad identificare queste location, come per esempio Tromsø Northern Lights Alert;
  • Non fermatevi mai in mezzo alla strada o accostando, le strade spesso sono strette e frequentate da mezzi pesanti: l’aurora è meravigliosa ma non vale un incidente;
  • Vestitevi caldi e portatevi cavi di ricarica, power bank, thermos, spuntini vari;
  • Controllate il meteo da fonti affidabili (es. yr.no oppure vedur.is) e verificate le previsioni dell’aurora: io uso Hello Aurora e Space Weather Live e seguo account IG che giornalmente danno informazioni utili, come Emerald Skies of Iceland, Lorenzo Mirandola e Night Light Films; interessante anche il sito dell’istituto meteorologico finlandese; per informazioni in tempo reale cercate webcam (ne trovate alcune qui) e monitorate i gruppi FB, in genere ci sarà qualcuno che la vede e come prima cosa posta una foto;
  • Le previsioni sono affidabili per il giorno stesso, non prima, ed è comunque possibile che cambino di ora in ora – diffidate di previsioni più a lungo termine. Anche sul momento le previsioni potrebbero rivelarsi errate, quindi potreste trovarvi nella situazione di dover decidere su due piedi il da farsi.

Questa è la dura realtà, almeno per come ne ho avuto esperienza io. Se tutto questo sembra troppo difficile – perché lo è, difficile – non rimane che prenotare un tour organizzato.

By Michela Pegurri

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2 comments

  1. Io sono stata in Islanda quattro mesi (da agosto a dicembre) e ho avuto la fortuna di vederla tre volte 🙂

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