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Il mio viaggio in Canada da Montreal a Vancouver

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Diciamolo fuori dai denti, subito, così, già prima di cominciare: un viaggio in Canada non è una cosa semplicissima da organizzare. Metti le distanze enormi, la serie infinita di posti da vedere… la complicazione e l’imbarazzo della scelta sono dietro l’angolo. Soprattutto se, come nel mio caso, si tratta di organizzare un viaggio che da est arriva fino a ovest!

Questo è il resoconto di un viaggio intenso, denso di tappe e ricco di sfaccettature, che mi ha portato da Montréal a Vancouver nel giro di circa tre settimane. Quali sono state le tappe? Cosa ho scelto di vedere? Perché sia est sia ovest? Ve lo racconto qui.

Di solito, quando si tratta di un viaggio in Canada ci si concentra su una zona in particolare: il Québec, i parchi dell’ovest, il British Columbia, etc. Io invece ho voluto concedermi un bell’assaggio generale (perché sì, ho visitato un sacco di luoghi, ma si tratta pur sempre di un assaggio di questo immenso paese). Quali sono state le mie tappe? Ora vi spiego in breve quali sono state e comincio a fornirvi qualche indicazione di massima (poi arriveranno con calma i post dedicati alle singole località).

Le tappe del mio viaggio in Canada: l’est

Montréal

Il mio viaggio canadese è cominciato da qui. Arrivati il pomeriggio alle 5 con 32 gradi e l’80% di umidità, devo dire che Montréal mi ha fatto subito simpatia: sarà per il clima che mi ha ricordato il mio Sud-est asiatico (!) e per il fatto che la porta di China Town è stato il primo luogo in cui mi sono imbattuta scendendo dal bus arrivando dall’aeroporto.

Comunque: Montréal ha un’atmosfera piacevolmente europea, è rilassata e varia, accontenta un po’ tutti, sia grandi sia bambini. La città è di dimensioni notevoli ma se soggiornate in centro non avrete grossi problemi a spostarvi (consiglio spassionato: fate l’abbonamento per i mezzi, che vale per metro ma anche per i bus; noi abbiamo fatto quello della formula weekend, che va dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina, e abbiamo decisamente risparmiato).

Cose da non perdere: sicuramente il centro storico, ovvero Vieux-Montréal, con la Basilica di Notre-Dame (fate i biglietti online prima: a maggio 2022 non era possibile acquistarli sul posto) e la bella Place d’Armes che la ospita, ma anche la zona del vecchio porto circondata dai giardini e la vivace Place des Arts, nel Quartier Latin. Se vi piacciono i musei non perdete il Musée des beaux-arts o il piccolo ma interessante (soprattutto per la sezione dedicata ai nativi) Musée McCord. Da lì non potete non salire al Pard du Mont Royal, la zona più scenografica e verde della città (ci si arriva anche con il bus). Per la pausa pranzo fate un salto al Marché Jean-Talon, il più grande della città, ma anche al Marché Atwater, proprio sulle sponde del Canal de Lachine. Per cena invece non potete trascurare China Town!

Quanti giorni stare? Montreal è molto piacevole, ha tanti spazi all’aperto, l’atmosfera è quella di una città europea e non del Nord America. Ci si sta volentieri anche più del dovuto insomma. Noi ci siamo stati per tre giorni e abbiamo avuto modo di visitare con calma tutte le attrazioni principali. L’unico rimpianto è quello di non aver esplorato il resto del Québec (a partire da Québec City), ma prima o poi ci starà un viaggio dedicato solo all’estremo est canadese (prometto!).

Dove dormire: noi abbiamo scelto di dormire presso l’Auberge du Plateau, nella vivace zona del Quartier des Spectacles. La zona è ottima perché è fuori dai palazzoni del Downtown, vicina a posti interessanti come il Parc du Mont-Royal, China Town, ma anche la zona vecchia (ci vogliono meno di venti minuti a piedi).

Ho parlato in dettaglio delle cose da fare e vedere a Montréal qui.

Ottawa

Molti la snobbano, qualcuno però ci viene e i motivi per farlo ci sono tutti: a partire dal fatto che Ottawa ospita gli edifici governativi del Canada (eh sì, è Ottawa la capitale canadese), a partire dalla Collina del Parlamento. Edifici in stile gotico vittoriano convivono con i moderni palazzoni del Downtown, giardini e parchi pubblici punteggiano la città, di dimensioni contenute e tranquilla. Atipica rispetto alle altre città canadesi, insolita e significativa, io ve la consiglio (ne ho parlato in dettaglio qui).

Cose da non perdere: il luogo più significativo di Ottawa è la Collina del Parlamento, che ospita appunto la sede del Parlamento (visitabile gratuitamente prenotando in anticipo), la Camera dei Comuni e il Senato e vari altri uffici governativi. Al di là del fiume Ottawa merita una visita il Canadian Museum of History (davvero notevole, sia per la parte dedicata ai nativi sia per il racconto che ripercorre la storia canadese istituzionale), le Ottawa Locks, un sistema di chiuse dove il Canale Rideau si getta nel fiume. Per pranzare, bere qualcosa o fare shopping il posto dove andare è il ByWard Market, un mercato coperto circondato da locali e ristoranti all’aperto, e per cena sicuramente China Town (io ho trovato pure un ristorante birmano). Se capitate in città a maggio non perdetevi il Festival dei tulipani!

Quanti giorni stare: il centro della città è visitabile tranquillamente in 1-2 giorni; se desiderate visitare il Parlamento e anche il museo e siete appassionati di storia o antropologia mettete in conto però quasi una giornata solo per quello!

Dove dormire: il posto più indicato dove dormire è sicuramente il Downtown: da qui potete muovervi con comodità a piedi senza ricorrere ai mezzi pubblici. Noi (per motivi di lavoro) siamo stati in un Delta hotel proprio accanto alla fermata della metro.

Toronto e dintorni

Di Toronto avevo letto parole lusinghiere e devo dire che le delusioni non ci sono state, anzi: Toronto è una città moderna e multi-etnica molto fotogenica, a partire soprattutto dal suo waterfront affacciato sul lago Ontario. A svettare e definirne la fisionomia ci pensa la CN Tower, simbolo della città (ho parlato in dettaglio delle cose da fare e vedere a Toronto qui).

Cose da non perdere: come detto sopra io ho apprezzato moltissimo il waterfront e la zona dell’Harbourfront Center. Se amate le viste panoramiche non perdetevi la salita sulla CN Tower (sappiate però che il biglietto non è economico). Tra i grattacieli spiccano anche edifici storici interessanti come la Hockey Hall of Fame, il Flatiron Building, il vecchio Municipio ma soprattutto il Distillery District. Il museo da visitare in città è il Royal Ontario Museum, ma non meno interessante è la bizzarra tenuta di Casa Loma. Anche qui si trova un’animata China Town e un mercato interessante: il St. Lawrence Market Complex.

Quanti giorni stare: beh, se amate le città ci potreste stare anche una settimana, ma se avete un programma di viaggio abbastanza fitto come noi, due giorni pieni vanno più che bene.

Dove dormire: il consiglio ovviamente è quello di soggiornare il più possibile vicino al centro. Per contenere i costi noi abbiamo scelto il Clarence Park, un ostello ruspante proprio in centro, con uno staff super gentile e addirittura il parcheggio sul retro (che tra l’altro ci hanno concesso gratis… una cosa del genere a Toronto è oro!).

Nei dintorni della città: le cose da vedere non mancano, tutt’altro! A partire dalle Cascate del Niagara (ne parlo qui) e dall’Algonquin Park (avrei voluto aggiungere almeno una giornata intera nella zona delle Thousand Islands, ma per mancanza di tempo l’abbiamo ahimè saltata).

Al cospetto delle cascate del Niagara

Ciò che non dovete mancare è sicuramente una gita in giornata alle Cascate del Niagara: ci si arriva in solo un’ora e mezza di auto (andarci con i mezzi pubblici è invece più complicato, le gite organizzate parecchio costose). Per vedere le cascate potete anche non sborsare un dollaro: una bella passeggiata al di sopra delle cascate regala una visuale superba. Se però volete divertirvi un po’, fare una doccia e vedere la cascate da vicino, allora vi consiglio di fare il giro in traghetto. Per visitare le Cascate non serve dormire nella cittadina di Niagara Falls (anzi, evitatelo proprio); se proprio volete passare una notte nei dintorni scegliete la carinissima e tranquilla Niagara on the Lake.

L’Algonquin Park: si trova 300 km a nord di Toronto e ci si arriva senza problemi in auto. Vi consiglio di soggiornare nel parco per un paio di giorni: ci sono molti sentieri di trekking tra boschi, laghi e paludi, dove incontrare la wildlife è molto facile: noi abbiamo visto alci, cervi, castori, wapiti e gli immancabili scoiattoli. Le due notti nel parco le abbiamo trascorse presso lo Spring Lake Resort, un comodo resort con camere tutte affacciate su un laghetto a pochi km dall’ingresso del parco (consigliatissimo!).

Trekking nell’Algonquin Park, in Ontario

I parchi dell’ovest

Il Banff National Park

Lasciata Toronto, le Cascate del Niagara e il Parco dell’Algonquin abbiamo preso un volo che ci ha portati più a ovest, nella provincia dell’Alberta, e più precisamente a Calgary. Qui, affittata una seconda auto, ci siamo diretti ancora più a ovest: obbiettivo i famosi parchi dell’ovest, tra i momenti più attesi del nostro viaggio in Canada.

Cose da non perdere: il Banff National Park è una vera istituzione in Canada, oltre che uno dei primi parchi nazionali. le cose da vedere sono prettamente naturalistiche: tra fiumi, laghi, boschi sterminati e wildlife in ogni dove, è davvero un luogo memorabile. Tra le tante cose da fare la visita al Lake Louise (in zona ci sono molti sentieri di trekking ma a fine maggio erano ancora ricoperti di neve e il lago ancora parzialmente ghiacciato), e quindi imboccare la meravigliosa e super panoramica Icefields Parkway per puntare dritti a nord, pronti a visitare cascate, laghi e punti panoramici che si susseguono lungo questa mitica strada che da Lake Luoise porta fino a Jasper Town.

Quanti giorni stare: nel Banff e nel Jasper ci si potrebbe stare per settimane, soprattutto se amate fare trekking (i sentieri non si contano) e ci andate in estate, senza neve. Diciamo che tra Banff e Jasper è buona cosa mettere in conto almeno una settimana.

Dove dormire: anziché dormire a Banff, la soluzione più classica (ma più costosa), abbiamo suddiviso le nostre due notti in due località diverse:

Per la prima notte abbiamo optato per la più tranquilla Canmore, soggiornando presso il piacevole Rundle Mountain Lodge (peccato essersi fermati solo una notte perché è davvero molto carino, sembra uno chalet di montagna). Canmore dista infatti solo 7 km dalla porta orientale di ingresso nel Parco del Banff e 25 km da Banff.

Il giorno successivo ci siamo spostati verso la zona del Lake Louise, e qui abbiamo dormito al Deer Lodge, un hotel storico che risale agli anni ’20 davvero suggestivo (dall’hotel potete andare a piedi al lago evitando il costo del parcheggio).

Il Jasper National Park

Se visitate il Parco del Banff non potete non visitare anche il Jasper e viceversa! Il perché è presto detto: ospitano una natura rigogliosa e panorami incredibili, dove le possibilità di vedere la fauna locale è molto alta (non abbiamo visto orsi neri, grizzly, mufloni, alci, wapiti, capre di montagna: ma sull’incontro con gli orsi dedicherò un post a parte perché è stata un’emozione unica!).

Cose da non perdere: anche qui ci sono molti sentieri da percorrere, cascate, laghi e punti panoramici lungo la strada o nei dintorni. Lasciata la Icefields Parkway e Jasper, vale la pena esplorare anche la zona di Miette Hot Springs (ricordatevi di portare il costume!), il Maligne Lake e gli altri laghi minori che ci sono in zona (ci sono buonissime possibilità di avvistare la fauna locale anche qui).

Dove dormire: dopo aver testato lodge e hotel comodi, abbiamo voluto assaporare il sapore della foresta per cui ci siamo fermati per tre notti presso l’Hi Athabaska Falls, un ostello rustico ma accogliente proprio all’interno del parco (sappiate però che non c’è la doccia e le toilette sono delle casupole nel bosco senza sciacquone).

Da Jasper a Vancouver: la traversata del British Columbia

Helmcken Falls
Le Helmcken Falls

Dopo i parchi dell’ovest il nostro on the road è proseguito verso ovest, con destinazione finale Vancouver: una traversata abbastanza classica e fattibilissima, basta inserire una tappa intermedia per spezzare il viaggio. Pensavamo che questo tratto di strada fosse avaro di tappe interessanti, ma invece ci siamo dovuti ricredere! Il British Columbia riserva un bel po’ di sorprese (e noi ne abbiamo viste solo alcune).

Le cose da non perdere: il Mount Robson Provincial Park, meno blasonato del Banff e del Jasper, ma comunque ricco di sentieri, fauna e laghi, dove spicca la cima più elevata delle Rockies Canadesi (il monte Robson per l’appunto, 3.954 metri); la zona di Clearwater, porta di accesso all’inaspettato Wells Gray National Park, dove laghi e cascate abbondano (ce ne sono ben 39, tra cui le Helmcken, 141 metri, le quarte più alte di tutto il Canada); la zona desertica a ovest di Kamloops, terra di ranch e serpenti a sonagli (una sosta alla ghost town di Deadman Junction vale la pena, anche se kitsch); i dintorni di Lilooet (territori abitati dalle comunità indigene, totalmente off limits) con il bellissimo canyon scavato dal fiume Fraser; la selvaggia Duffrey Lake Road, una strada di montagna che serpeggia tra laghi e orsi che sbucano all’improvviso (ne abbiamo incontrati 3 nel giro di 5 minuti); Pemberton, un tranquillo villaggio dove indigeni e bianchi convivono in pieno stile cowboy (la più famosa Whistler, importante stazione sciistica, non mi ha invece conquistata).

Dove dormire: per spezzare il viaggio l’ideale è la zona di Kamloops, dove hotel e motel abbondano. Noi abbiamo invece optato per la più tranquilla Clearwater, dove abbiamo soggiornato al Dutch Lake Motel and RV Campground: molto di più un semplice motel! Infatti è arredato davvero con cura e ogni camera è affacciata su un bel giardino che dà sul lago sottostante. Fare colazione in veranda, con i piedi nell’erba, è stato un bel valore aggiunto. Consigliatissimo!

Vancouver

E infine ecco lei, la signora del Pacifico! Una città che ero ansiosa di conoscere di persona (quante volte l’avevo immaginata!) e che mi ha molto entusiasmata. Sarà forse anche per l’impronta asiatica (che costituisce buona parte della popolazione residente) e per l’abbondanza di parchi e specchi d’acqua (Vancouver è pur sempre una penisola).

Le cose da non perdere: cominciamo dallo Stanley Park, il polmone verde della città (l’ideale è noleggiare una bici ed esplorarlo sulle due ruote perché è molto grande), raggiungibile dallo splendido waterfront (dove si trova anche il Canada Place, luogo iconico di Vancouver). Quindi il quartiere più storico, ovvero la zona di Gastown, che confina con una vivacissima China Town (molto cinese, c’è pure un tempio taoista, il Dr. Sun Yat-Sen Classical Chinese Garden), e ultima, ma non perché meno interessante (anzi, io l’ho adorata), Granville Island, un tempo zona industriale oggi convertita in zona di mercato e locali, il posto perfetto dove andare a pranzo.

Quanti giorni stare: la domanda di per sé è difficile ma anche facile… a me la città è piaciuta molto, quindi ci sarei rimasta per molti più giorni, ma c’è un “ma”: è molto cara, quindi diventa economicamente impegnativo stare per più tempo. Due-tre giorni sono comunque più che sufficienti!

Dove dormire: avendo constatato che i costi per gli alloggi erano molto alti abbiamo optato per un compromesso: un hotel in posizione centrale (nel West End) ma al minore costo possibile: ovvero un hotel davvero di bassa lega (che non vi consiglio) da 150 dollari a notte, ma però in posizione davvero centrale.

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