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A Vicenza, sulle orme del Palladio

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La mostra “Raffaello verso Picasso – Storie di sguardi, volti e figure” è stata un’interessantissima occasione per visitare la città di Vicenza. La mostra, aperta fino al 20 gennaio, ripercorre l’evoluzione dello sguardo pittorico attraverso alcune opere emblematiche e importanti dal Rinascimento fino all’arte contemporanea.

Sono in mostra opere di Picasso, Raffaello ma anche Monet, Manet, Degas, Cezanne, Van Gogh, Modigliani, fino a Freud a Wyeth. Percorso espositivo interessante, reso ancora più interessante dalla location – la Basilica Palladiana – normalmente chiusa al pubblico.

Come giustamente osservò Goethe:

 “Non è possibile descrivere l’impressione che fa la Basilica di Palladio…”.

L’edificio, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1994, è legato indissolubilmente al suo creatore: il Palladio. Un edificio imponente, ampio, solenne e goticheggiante che fa respirare ancora l’aria di tempi andati. Ma non solo. In tutta Vicenza riecheggia il nome e la fama di Palladio.

 

Lasciata Piazza dei Signori con la Basilica e l’altissima Torre Bissara, accanto a Piazza delle Erbe, ci si ritrova in Corso Palladio, il salotto cittadino con i suoi negozi, i suoi portici e i suoi palazzi antichi ed eleganti. In Corso palladio non si va solo per lo shopping, ma anche per ammirare palazzi bellissimi –  realizzati dal Palladio – come Palazzo Thiene, Palazzo Pojana, Palazzo Trissino Baston, Palazzo Thiene Bonin Longare, Palazzo Chiericati… (solo per citarne alcuni).

Nella città di Palladio non può mancare una visita al Palladio Museum per conoscere la vita e il percorso artistico del grande artista vicentino.

Cammina cammina viene fame e allora ci si ferma in uno dei numerosi ristorantini del centro per assaggiare una zuppa di fagioli o il rinomato baccalà alla vicentina. Io mi sono fermata all’Antica Casa della Malvasia, a due passi dalla Basilica: cibo tipico e atmosfera molto accogliente.

Per il caffè si va tutti a prendere un macchiatone (una via di mezzo tra un caffè macchiato e un cappuccino) e un cestino alla crema da Caffè Venezia, un caffè storico tra i migliori di Vicenza (e se mi ci hanno portato due vicentini doc allora non ho dubbi!).

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