Posizionata al centro della Vallagarina, tra vigneti e colline proprio all’ingresso del Trentino, la cittadina di Rovereto fa da anello di congiunzione tra la pianura e la montagna e tra la cultura italiana e quella mitteleuropea.
Una località frequentata da chi ama una vacanza slow, magari da trascorrere nel verde a un passo dal lago in sella alla bici (qui le ciclabili non mancano e sono davvero adatte a tutti), ma non solo: Rovereto offre moltissimi spunti anche per chi ama una vacanza più culturale in cui immergersi nell’arte , nella storia e nella scienza.
Rovereto: qualche curiosità
Prima di passare ai suggerimenti sulle cose da fare e vedere, vi racconto qualche curiosità su Rovereto!
- Rovereto e il verde: il suo nome deriva dal latino Roboretum, ovvero “bosco di querce”. La quercia è ancora oggi il simbolo della città ed effigie dello stemma comunale;
- Centro della seta: Rovereto è stata un importante centro di produzione della seta tra ‘600 e ‘700 (nel periodo di massimo sviluppo si contavano 30 filatoi in città); a introdurre la bachicoltura e l’arte della seta furono i Veneziani;
- Città della pace: uno dei luoghi più significativi della cittadina è la Campana dei Caduti, realizzata nel 1924 fondendo il bronzo dei cannoni della Prima Guerra Mondiale, in omaggio alle vittime di tutte le guerre; da qui l’appellativo di Rovereto come “Città della Pace”;
- Le vie dell’acqua: Rovereto è attraversata dal torrente Leno, affluente dell’Adige, ma un tempo era percorsa anche da tre rogge (la Piccola, la Grande e la Paiari), oggi per lo più interrate, che furono preziose per lo sviluppo dei filatoi;
- Il legame con Venezia: Rovereto fu sotto il dominio veneziano per circa un secolo, dal 1416 fino al 1509; questa parte del suo passato è ancora un ricordo vivido nella toponomastica di alcuni luoghi: oltre al leone di San Marco, che svetta sulla Parrocchiale dedicata a San Marco Evangelista, e sulla Porta di San Marco, nel centro storico ci sono ancora strade e piazze che portano il nome di “calle” e “campiello”.
Cosa vedere a Rovereto
Rovereto ha un centro storico raccolto, comodo da esplorare a piedi. Numerosi sono i musei, sparsi in diversi punti della città, tutti facilmente raggiungibili e a pochi minuti l’uno dall’altro. Spostandovi da un punto all’altro, dovete assicurarvi di non perdere il Castello di Rovereto, e altri luoghi emblematici, quali Piazza Erbe, Piazza Cesare Battisti (con la bellissima Fontana del Nettuno), corso Rosmini, Porta San Marco e la Torre Civica.
Se vi trovate in città di sabato, non perdetevi l’appuntamento con i trekking urbani: sono percorsi tematici da fare a piedi, accompagnati da una guida turistica tra le vie della città, organizzati ogni sabato mattina da maggio a dicembre (informazioni dettagliate qui).
Il Castello di Rovereto
La visita di Rovereto non può che cominciare dal suo castello. Il luogo più emblematico della città (anche detto “Castel Veneto”), fu fatto costruire dalla famiglia nobile dei Castelbarco tra il XIII e il XIV secolo e poi ampliato dai Veneziani. Imponente e perfettamente conservato, è arroccato al di sopra del torrente Leno a sovrastare il centro storico.
La visita al castello offre una doppia esperienza: è infatti possibile esplorare la sale e le corti del castello assaporandone il suo fascino austero e al tempo stesso fare un importante viaggio nella storia bellica. I suoi spazi custodiscono infatti il Museo Storico Italiano della Guerra, uno dei maggiori musei italiani dedicati alla Grande Guerra. Fondato ne 1921, conserva cimeli di guerra, armi, fotografie, documenti e testimonianze scritte del primo conflitto mondiale; parallelamente organizza anche esposizioni temporanee.
I musei della città
Rovereto conta un nutrito numero di musei e spazi votati all’arte, alla storia e alla scienza. Oltre al Museo della Guerra ospitato nel Castello di Rovereto, si trovano ad esempio:
- Mart: tra i più famosi musei italiani, il Museo d’arte moderna e contemporanea è una tappa imperdibile in città; aperto nel 2002, spettacolare nella sua struttura avveniristica, custodisce svariate opere di alcune grandi firme dell’avanguardia del ‘900, come De Chirico, Sironi, Carrà, Depero e molti altri; degne di nota sono anche le mostre temporanee che vengono organizzate periodicamente (durante la mia visita ho potuto ammirare una temporanea su Klimt e l’arte italiana del ‘900 e su Giotto e il Novecento);
- Casa d’Arte Futurista Depero: a torto poco conosciuto fuori da Rovereto, Fortunato Depero fu un artista di riferimento dell’arte futurista, un creativo a tutto tondo che era al tempo stesso pittore, scultore, designer, illustratore e costumista; le sue opere stupiscono per l’estro creativo e la potenza dei colori e delle forme;
- Museo di Scienze e Archeologia: ospitato all’interno di Palazzo Parolari, istituito nel lontano 1851, ha sale dedicate all’archeologia, alla zoologia, alla geologia, e, nel giardino esterno, anche un’interessante sezione dedicata all’astronomia e ai viaggi spaziali all’interno del Planetario; ospita inoltre eventi e mostre temporanee;
- Museo della Città: racconta la città di Rovereto, il suo passato e i suoi personaggi più illustri, dalla preistoria all’industria della seta passando per l’età veneziana e il Rinascimento.
I filatoi e il lungo Leno
Un luogo molto piacevole dove passeggiare a piedi oppure andare in bicicletta è il lungo-fiume, dove le acque azzurro-verdi del Leno scorrono zampillanti verso sud fino a gettarsi nell’Adige. Qui, tra il torrente e le rogge, un tempo sorgevano i filatoi (nel periodo di massima prosperità, nel ‘700, si contavano una trentina di filatoi in città) dediti alla lavorazione della seta.
Diversi sono i percorsi ciclabili lungo i quali è possibile avventurarsi, per spostarsi verso sud, lungo le rive dell’Adige e quindi spingersi fino a Verona, oppure a nord, verso Trento, o ancora verso il Lago di Garda.
Cosa vedere nei dintorni
Rovereto ha molti spunti culturali da offrire anche nelle sue immediate vicinanze. Ecco altri luoghi di assoluto fascino che vale la pena visitare:
Ala, la “città del velluto”
Ad appena 15 km da Rovereto, Ala è un borgo di origini romane premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club. La sua fama è legata alla lavorazione della seta e in particolare del velluto, attività appresa durante il dominio veneziano, di cui Ala divenne un illustre centro di produzione. Si dice che tutto iniziò quando due genovesi, specializzati nell’arte della seta, arrivati ad Ala per sfuggire alla peste, portarono con sé i macchinari per la tessitura.
Il fasto e la ricchezza del passato del Borgo sono testimoniati dai numerosi palazzi barocchi disseminati per il cento storico (come Palazzo de’ Gresti, Palazzo Taddei, Palazzo Zanderighi e i Palazzi de’ Pizzini, dove soggiornarono, tra gli altri, Maria Teresa d’Austria, Napoleone Bonaparte e Wolfgang Amadeus Mozart) che vengono spesso aperti al pubblico in occasione di numerosi eventi, come Città di velluto, che anima la città tutti gli anni il primo weekend di luglio.
Il Castello di Avio
Se amate i castelli non potete certo mancare una visita al Castello di Avio e a Castel Beseno, tra i più noti e meglio conservati di tutto il Trentino-Alto Adige, entrambi a pochi chilometri di distanza da Rovereto.
Il Castello di Avio si trova a Sabbionara di Avio, a circa 20 km da Rovereto in direzione sud. Abbarbicato sul un fianco del Monte Vignola, in posizione elevata tra le vigne a sovrastare la pianura, è impossibile non notarlo risalendo la vallata lungo l’autostrada del Brennero.
Risalente all’XI secolo, appartenuto anch’esso (come il Castello di Rovereto) ai Castelbarco, il Castello di Avio è dal 1977 un Bene del FAI ed è visitabile in ogni stagione. Protetto da una triplice schiera di mura, la parte meglio conservata del castello è il mastio, la torre più alta, visitabile fin nel punto più alto, dove sono conservati anche degli splendidi affreschi. La vista dall’alto del castello è spettacolare e spazia sul paese sottostante e sulla pianura per spingersi fino all’imbocco della pianura. Trovate tutti i dettagli per la visita qui.
Castel Beseno
A soli 10 km a nord di Rovereto, sulla strada che conduce a Trento, Castel Beseno è un imponente complesso fortificato, il più esteso della regione. Le sue prime notizie risalgono al XII secolo, quando era abitato dai De Beseno, quindi passato a Guglielmo II da Castelbarco. Nei suoi pressi si svolse la Battaglia di Calliano del 1487, che vide contrapporsi la Repubblica di Venezia e le truppe del Tirolo (e che segnò una rovinosa sconfitta per i primi).
Caduto in rovina, nel 1987 il castello è stato riaperto al pubblico e riportato al suo antico splendore. Oggi fa parte del complesso museale del Museo provinciale del Castello del Buonconsiglio. Sono visitabili le sue ampie corti, i camminamenti, ma anche le sale interne, le cantine e le cisterne. Il panorama, che si allarga sulla Vallagarina e sul sottostante Rio Cavallo, si allunga fino a lasciar scorgere la città di Trento. Qui tutte le info per organizzare la visita.
La Campana dei Caduti e il Sacrario monumentale di Castel Dante
Se mentre siete in visita a Rovereto sentite dei rintocchi potenti di campana, probabilmente si tratta di quelli della Campana dei Caduti, la più grande del mondo con suonata a distesa. Realizzata per la prima volta nel 1924 fondendo il bronzo dei cannoni della Prima Guerra Mondiale, più volte smontata e ricostruita, è oggi simbolo di pace e omaggio alle vittime di tutte le guerre.
Per vederla suonare si deve raggiungere il Colle di Miravalle, poco sopra Rovereto, dove suona ogni domenica a mezzogiorno e la sera alle 21:30. Poco oltre, un altro luogo molto toccante è il Sacrario monumentale di Castel Dante, un edificio monumentale in cui sono conservate le spoglie di 20.000 soldati, noti e ignoti, italiani e non italiani, della Prima Guerra Mondiale. Anche le spoglie di Damiano Chiesa e Fabio Filzi, militari e patrioti morti nel nome dell’irredentismo.
Isera e le sue vigne
Rovereto e la Vallagarina sono avvolti dalle vigne: una visita qui è l’occasione giusta per apprezzare sia ottimi vini bianchi sia rossi di grande struttura, come Marzemino, Casetta ed Enantio. Il territorio in cui si concentra il maggior numero di aziende vitivinicole è quello di Isera, piccolo comune a vocazione agricola da lunga tradizione.
Qui è possibile visitare le cantine e fare degustazioni dei vini locali (punto di riferimento è la Casa del Vino) oltre che prendere parte agli eventi enogastronomici organizzati nel corso dell’anno.