Il mio viaggio in Uruguay è nato molto tempo fa, dalle suggestioni di una persona, che raccontandomi con nostalgia il proprio paese mi aveva impresso la mente con quel “Da Buenos Aires basta prendere un traghetto per trovarsi in 45 minuti a Colonia del Sacramento, in Uruguay”.
Così, quando mi è venuta l’ispirazione di fare finalmente il mio primo viaggio in Sud America mi sono tornate in mente quelle suggestioni e ho pensato di realizzarle.
Come mia prima destinazione sud-americana ho scelto l’Argentina, partendo da Buenos Aires e spostandomi poi verso la zona delle Cascate dell’Iguazú e da lì nella regione di Salta, nell’estremo nord-ovest del paese. Dopo di che sarebbe stato logico fare come la maggior parte dei viaggiatori e cioè spostarsi a sud, magari in Patagonia. Io sono andata controcorrente e ho preferito lasciare la Patagonia a un prossimo viaggio per spostarmi invece, senza aerei, in una meta meno frequentata ma che mi incuriosiva parecchio: l’Uruguay.
Qui le tappe di quello che doveva essere il mio itinerario di viaggio in Uruguay lungo la costa, da Colonia del Sacramento a Punta del Diablo (fattibilissimo, solo che io ho dovuto ridimensionarlo, poi vi spiego).
Colonia del Sacramento
La prima tappa del mio viaggio in Uurguay non poteva non essere Colonia del Sacramento: Colonia è infatti la porta d’ingresso ideale per l’Uruguay. Attraversata dal Rio de la Plata, che la separa da Buenos Aires, bastano 1h e 15 minuti per raggiungerla dalla capitale argentina. Esistono diverse compagnie di navi veloci, le più famose sono Buquebus e Colonia Express (io ho sperimentato Buquebus all’andata e Colonia Express e mi sono trovata bene con entrambe).
Sono arrivata a Colonia nel tardo pomeriggio, orario della giornata perfetto per godersi la vista sull’oceano e passeggiare tra vie di ciottoli della cittadina. Qui ho trascorso il pomeriggio e la mattina del giorno successivo. L’atmosfera coloniale è molto affascinante e inviterebbe a restare più di un giorno: Colonia è comunque piccola da visitare e una giornata/una giornata e mezza sono sufficienti per gustarsela con calma.
Fermarsi a dormire a Colonia è però secondo me consigliabile perché di giorno è piena di turisti in arrivo da Buenos Aires che poi rientrano in serata: fermarsi la sera significa poterla vedere e apprezzare più tranquilla (per la notte io mi sono fermata al Toca Madera Hostel, un ostello nelle viuzze del centro, a pochi minuti dall’attracco delle navi).
Un avvertimento: se arrivate da un viaggio di più giorni viaggio in Argentina, sappiate che l’Uruguay è notevolmente più caro rispetto all’Argentina (soprattutto Colonia visto che è una località molto turistica). Ve lo dico così non vi prende un colpo come è successo a me 😉
Montevideo
Dopo il mio arrivo a Colonia gli spostamenti del mio viaggio in Uruguay si sono svolti in bus: i bus in Uruguay sono molto buoni ed efficienti, con diverse (ma non tantissime) corse al giorno per collegare sia le località sulla costa che le località interne.
La tappa successiva del mio viaggio avrebbe dovuto essere Montevideo, la capitale del paese, che avrei visitato in giornata per ripartire poi nel tardo pomeriggio alla volta di Punta del Diablo. Uso il condizionale perché di fatto non sono riuscita a visitare Montevideo: quel giorno diluviava, ma soprattutto non avevo fatto i conti con gli orari dei mezzi.
Arrivata a Colonia nel tardo pomeriggio, sono dovuta ripartire in tarda mattinata per stare nei tempi ma i pochi collegamenti da Montevideo a Punta del Diablo mi hanno costretta a saltare la visita alla Capitale. Pazienza, vorrà dire che ci tornerò! L’alternativa sarebbe stata ridurre la mia permanenza a Punta del Diablo e Cabo Polonio, che invece sono stata felice di essermi gustata!
Punta del Diablo
Punta del Diablo è fighissima per tanti motivi: per la sua atmosfera hippie e rilassata, tanto frequentata da surfisti e uruguaiani, per la sue spiagge lunghe e selvagge (qui è tutto spiaggia libera ovviamente), per le sue casette di legno vista oceano… insomma, si viene a Punta del Diablo per rilassarsi e staccare la spina (ma nel vero senso della parola visto che la rete elettrica è traballante e incerta).
Punta del Diablo è a meno di 50 km dal confine con il Brasile e la si raggiunge in bus da Montevideo e dalle altre località dell’Uruguay (è a 5 ore da Montevideo). Io mi sono trattenuta due giorni interi (e due notti) pernottando al El Indio Hostel, proprio sulla spiaggia, dove è stato come stare in famiglia, tra uruguaiani e pochissimi altri stranieri.
Cabo Polonio
Se Punta del Diablo è fighissima, beh, Cabo Polonio è qualcosa ancora più figo. Perché? Cominciamo col dire che si trova all’interno di una riserva naturale dove ci si arriva solo a bordo di speciali camion attrezzati per percorrere le strade di sabbia. Cabo Polonio è fatta di piccole casette vista oceano, senza strade, dominata da un bellissimo Faro (visitabile) e soprattutto da una affollata colonia di leoni marini (che emozione poterli vedere da vicino!)
A Cabo Polonio si viene per fare chill out e vita di mare e per stare spensierati lontano da tutto. Qui sono rimasta altri due giorni soggiornando all’Ostello Viejo Lobo (che chiamarlo spartano è un eufemismo). Stare a Cabo Polonio è stato qualcosa di straordinario: è un posto davvero particolare, a tu per tu con l’oceano e la natura (da veri frikkettoni insomma).
Un peccato andarmene …
Punta del Este
Un peccato andarmene soprattutto perché come tappa successiva del mio viaggio in Uruguay c’era ad attendermi Punta del Este, su cui alimentavo molte aspettative … tutte deluse! Punta del Este è una città tutta cemento e palazzoni, molto moderna, cara e trafficata, il posto meno ideale dove fare ritorno dopo quattro giorni “selvaggi” tra Punta del Diablo e Cabo Polonio.
A Punta del Este ho trascorso un solo giorno (ma è andata bene così). Il giorno dopo, ad attendermi, c’era un bus di Colonia Express che mi ha riportato a Colonia del Sacramento da dove sono rientrata in nave a Buenos Aires (il biglietto bus + nave è acquistabile in un’unica soluzione sul sito della compagnia).
Domande o curiosità? Giuro che tornerò a parlare di Uruguay presto!