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Trekking alla Marmolada: cosa fare e vedere

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La chiamano “Regina delle Dolomiti”, perché con i suoi 3.343 metri ne è la vetta più alta. Ma non solo per questo motivo. In sé racchiude il ghiacciaio più esteso di tutta la catena dolomitica, ospita la pista da sci più lunga delle Dolomiti (12 km), è da sempre meta agognata di escursioni alpinistiche, oltre a essere stata triste testimone e arduo campo di battaglia durante la Grande Guerra.

È la Marmolada, il possente meraviglioso gruppo montuoso che abbraccia due regioni, il Veneto e il Trentino Alto Adige, delimitata a est dalla Val Pettorina (BL) e a ovest dalla Val di Fassa (TN), un sogno a occhi aperti per ogni amante del trekking e della natura.

La Marmolada è tra i luoghi naturalisticamente più straordinari dell’intero arco alpino, sovrana indiscussa delle Dolomiti bellunesi (che tra l’altro – che si sappia – le Dolomiti sono per il 70% in territorio veneto!). Chi ama fare escursioni in montagna, sulla Marmolada trova assolutamente pane per i suoi denti.

Per il mio weekend di trekking alla Marmolada ho scelto come base il Pineta Pastry Hotel di Rocca Pietore, in Val Pettorina, dalla parte bellunese. Scegliere la Valle Pettorina significa trovarsi a soli dieci minuti di auto dal punto di partenza di tutti i principali sentieri escursionistici nella zona della Marmolada, oltre a riempirsi gli occhi di verde in una natura intatta e autentica, tra spazi tranquilli e silenzio rigenerante. Il vero animo della montagna insomma.

Cosa fare e vedere sulla Marmolada

La salita in cima alla Marmolada

La funivia della Marmolada

Di fronte alla maestosità e alla superba bellezza della signora Marmolada viene spontaneo essere assaliti dalla voglia di conoscerla da vicino. Farlo è possibile e accessibile a tutti grazie alla comoda e moderna Funivia della Marmolada che da Malga Ciapela porta fino in vetta.

La salita avviene attraverso tre diversi tronconi. Si può scegliere di fermarsi a Serauta, dove oltre a un bar-ristorante si trova l’interessante museo dedicato alla Prima Guerra Mondiale, oppure proseguire fino in cima, a Punta Rocca, dove ci si può godere lo splendore della terrazza panoramica da un’altezza di ben 3.265 m.

Giunti alla stazione intermedia di Serauta basta scendere di pochi metri per raggiungere Forcella Serauta dove si trova il Fortilizio Italiano di Punta Serauta, un percorso tra le trincee della Grande Guerra. Lungo il camminamento si possono visitare il posto di comando, l’osservatorio, l’infermeria e la stazione della teleferica. La visita dura circa 2 ore; per visitare la parte più alta del percorso, in cresta, è consigliato essere muniti di imbraghi e moschettone.

El Viel del Pan, dal Passo Fedaia al Passo Pordoi

rifugio viel del pan

Sono numerosi i percorsi di trekking che è possibile praticare nella zona della Marmolada. Il più classico e panoramico è senza dubbio il Viel del Pan, una bella passeggiata in quota adatta a tutti, che si svolge interamente al cospetto della Marmolada e del suo ghiacciaio.

Per percorrerlo ho parcheggiato l’auto al Passo Fedaia (2.057 m), nei pressi del’ex Rifugio Castiglioni (ora Rifugio Marmolada). Da lì basta attraversare la strada e prendere il sentiero che sale sulla sinistra, seguendo il segnavia nr. 601. Superato un dislivello di circa 400 metri il Viel del Pan – così chiamato perché un tempo era la via di smercio della farina tra Italia e Austria – prosegue in quota e raggiunge, dopo circa un’ora e mezza di cammino, il Rifugio Viel Del Pan (2.432 m), con la sua magnifica terrazza panoramica con vista sul ghiacciaio (qui la sosta è d’obbligo!). Si può quindi proseguire fino a raggiungere, in circa venti minuti, il Rifugio Fredarola (2.400 m); in circa 20 minuti si può scendere al Passo Pordoi (2.239 m).

Posto in posizione splendida ai piedi del Sass Pordoi, il passo congiunge Arabba con Canazei e divide il Gruppo del Sella da quello della Marmolada. Al passo la mia attenzione è stata catturata da una strana costruzione poco oltre: ci vogliono circa altri 20 minuti per raggiungere il grande Ossario posto in posizione panoramica. L’ossario è stato costruito su volontà tedesca per commemorare e raccogliere i resti di 454 caduti tedeschi e 8.128 austro-ungarici che persero la vita qui durante la Grande Guerra e di 842 soldati tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Risalita in quota e rifocillata al Rifugio Fredarola, ho proseguito prendendo la via del ritorno ripercorrendo lo stesso sentiero dell’andata. Lungo il percorso è possibile fare una deviazione verso Porta Vescovo, prendendo il sentiero sulla sinistra al bivio, da dove si scende lungo il sentiero nr. 698 per ritornare sempre al Lago di Fedaia.

La Valle Ombretta

Valle Ombretta

Ridiscesa a Malga Ciapela dopo la mia salita alla Marmolada, ho approfittato per fare un’escursione di mezza giornata in Valle Ombretta, una piccola valle di natura intatta posta ai piedi della parete meridionale della Marmolada.

A Malga Ciapela basta seguire le indicazioni per la Malga Ombretta e lasciare l’auto nel grande parcheggio sulla sinistra prima del campeggio. Da qui parte una dolce piacevolissima salita lungo una strada prima asfaltata e poi sterrata al cospetto della “Parete d’argento” della Marmolada. Dopo circa 20-30 minuti di cammino sulla destra si dirama un sentiero che abbandona lo sterrato per un più interessante percorso in salita tra il bosco (consigliato). Ci vuole circa un’oretta per arrivare nello splendido cuore della valle, dove si trova la Malga Ombretta (1.904 m).

Alla malga una sosta è d’obbligo per bere una dissetante radler, per una pausa pranzo con taglieri o panini o per una merenda con lo yogurt e mirtilli “fatto in casa” alla malga (libidinoso!). Io ho scelto di fermarmi qui a pranzo e godermi lo spettacolo di questa piccola verdissima valle che è un incanto. Volendo (io l’ho fatto) si può proseguire per altri 30-40 minuti per arrivare al Rifugio Falier (2.074 m),  da dove si può proseguire fino in vetta alla Cima Ombretta (3.011 m).

I Serrai di Sottoguda

Da Malga Ciapela vale assolutamente la pena scendere a Sottoguda a piedi attraversando i Serrai, dei spettacolari canyon creati dall’acqua scavando nella roccia. Il percorso, chiuso al traffico e lungo un paio di chilometri, si snoda tra gole e cascate costeggiando il fluire del torrente. Il biglietto di ingresso costa 4€ ed è gratuito per i possessori della Marmolada Card.

Usciti dal canyon si raggiunge in breve il paesino di Sottoguda, frazione di Rocca Pietore, da poco inserito tra i Borghi più belli d’Italia, con le sue case curate e abbellite di fiori e i caratteristici tabiei, antichi fabbricati in legno un tempo utilizzati come fienili e per il riparo degli animali.

 Dove dormire

La base per i miei 3 giorni di trekking alla Marmolada è stato il Pineta Pastry Hotel, un 4 stelle curatissimo e accogliente che ha la particolarità di essere hotel ma anche pasticceria. L’hotel è caldo e confortevole, con camere e suite in stile alpino, ha una spa – El Tabiè – che sa al 100% di Dolomiti, e offre una interessante formula 3/4 che comprende colazione (questo merita un capitolo a parte, ci arrivo dopo), una golosa merenda con paste, torte e pasticcini di ogni tipo e cena a 4 stelle.

Alloggiare al pastry hotel significa iniziare la giornata con una colazione a buffet golosissima che mette di fronte a seri dubbi esistenziali: quale brioche scegliere tra la decina di diversi tipi – ovviamente home-made – a disposizione? Quanti bis fare? Meglio la crostata, la torta alle noci, lo strudel o la meringata? Si riuscirà a mangiare anche qualche pasta e qualche biscotto? Nel dubbio meglio provarli tutti e non lasciarsi perdere l’occasione, perché trovarsi in un posto del genere è un sogno a occhi aperti per ogni goloso (e se non sei goloso, lo diventi). Impossibile dire di no anche alla merenda, che tenta, puntuale ogni giorno, con ogni tipo di paste, pasticcini, torte e biscotti.

Comodissimo e pratico, Il Pineta Pastry Hotel, l’hotel più goloso delle Dolomiti, si trova a Rocca Pietore, lungo la strada che in una manciata di chilometri porta a Malga Ciapela (3,5 km) e il Passo Fedaia (10 km). Sottoguda è a soli 3 km di distanza.

 

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7 comments

  1. A breve andrò in questo paradiso e il tuo articolo sarà la mia bibbia. Volevo sapere per favore se secondo te la risalita sulla Marmolada, l’escursione a Valle Ombretta e quella ai Serrai di Sottoguda si riescono a fare tutti in un giorno (alzandosi prestissimo ovviamente) 🙂 Grazieeee

    • Ciao Jennifer, allora il mio articolo cade proprio a fagiolo! 😀
      Fare tutto in un’unica giornata sarebbe stato fattibile anche se con ritmi un po’ serrati (conta che la funivia della Marmolada c’è solo dalle 9 della mattina e tra salita e visita al museo e giretto ti andranno via almeno 2 ore se non qualcosina di più). Per Malga Ombretta circa 1 ora e mezza per salire…. uso il condizionale perché ho letto che purtroppo i Serrai sono attualmente chiusi: http://www.serraipark.it/orari-prezzi/

    • Ciao Jennifer, allora il mio articolo cade proprio a fagiolo! 😀
      Fare tutto in un’unica giornata sarebbe stato fattibile anche se con ritmi un po’ serrati (conta che la funivia della Marmolada c’è solo dalle 9 della mattina e tra salita e visita al museo e giretto ti andranno via almeno 2 ore se non qualcosina di più). Per Malga Ombretta circa 1 ora e mezza per salire…. uso il condizionale perché ho letto che purtroppo i Serrai sono attualmente chiusi: http://www.serraipark.it/orari-prezzi/

  2. Buongiorno, salire alla Marmolada (con funivia) ci si può fermare (intermedia) per visita museo e poi successivamente riprenderla per la cima? E’ vero che per la cima, poi, si deve avere corde e moschettoni ( e magari ramponi) ? Grazie

    • Buongiorno Renato

      sì, certamente, ci si può fermare alla stazione intermedia e poi proseguire. Per quanto riguarda la visita in cima non ti so dire (il giorno che ci sono stata io purtroppo c’era vento in quota e la funivia si è fermata alla stazione intermedia). Sul sito della funivia (http://www.funiviemarmolada.com/faq/) non ci sono però indicazioni di equipaggiamenti particolari (in caso puoi sempre chiedere a loro).

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