La fermata della metro è quella di Corvisart (linea sei), dieci minuti a piedi da Place d’Italie. Questo un tempo era un villaggio periferico e i suoi abitanti venivano chiamati pieds mouillés (piedi bagnati), perché attraversavano a piedi il fiume Bièvre per evitare di pagare i dazi.
Questo quartiere operaio fu uno delle roccaforti della Comune parigina e ha ancora un carattere molto indipendente. Camminando a piedi le sue vie tranquille e pittoresche – Rue Buot, Rue Michal, Rue de la Butte-aux-Cailles, Rue des Cinq Diamants – si respira l’atmosfera di tempi lontani.
Un tempo la Butte – la collina – era uno splendido belvedere naturale che si affacciava su paludi e praterie, sui campanili di Parigi e i mulini a vento della valle del fiume Bièvre (poi incanalato sotto Rue Corvisart).
Il quartiere di Butte-aux-Cailles fu uno dei primi a ribellarsi durante gli anni della Comune. Ancora oggi sopravvive l’Associazione degli Amici della Comune, che ha sede qui, si riunisce periodicamente e vende libri e documenti di quel periodo. Il ristorante Le Temps des Cerises restò un’istituzione anarchica fino agli anni ’80; Le Merle Moqueur risale ai tempi della Comune.
Condomini e piccoli bistrot si trovano lungo le vie acciottolate e i viali a zig-zag della Butte-aux-Cailles. Qua e là muri colorati di graffiti.
Rue de la Butte-aux-Cailles e Rue des Cinq Diamants sono popolate da bar e ristoranti con tavolini all’aperto. L’atmosfera è rilassata e tranquilla. Poca gente in giro, zero turisti, aria di altri tempi.
Anche questa è Parigi.