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Scoprendo Ayutthaya in sella a una bici

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Se state pensando al vostro itinerario di viaggio attraverso la Thailandia, c’è un posto che dovete essere sicuri di non tralasciare dalla vostra lista e per diversi motivi. Quel posto è Ayutthaya.

Come primo motivo per andarci potrei raccontarvi ovviamente del suo glorioso passato di antica capitale del regno del Siam (si dice che un tempo vi sorgessero 4.000 templi maestosi), però, innanzitutto vi voglio dare una motivazione logistica: arrivare ad Ayutthaya è semplicissimo e comodo, quindi sarebbe un peccato non andarci.

Da Bangkok ci si arriva in circa un’ora e mezza di bus, in treno altrettanto. Io sono arrivata ad Ayutthaya in treno, con un biglietto ordinario, di terza classe, ma decentissimo. Costo irrisorio: 15 baht (circa 30 centesimi di euro).

Ho deciso di alloggiare al Baan Are Gong, una guesthouse che si trova proprio di fronte alla stazione: l’ideale per chi viaggia con lo zaino al seguito e non ha voglia di trascinarselo dietro troppo a lungo (evitando anche di ricorrere ai sempre scaltrissimi autisti di tuk-tuk).

La guesthouse è carina ed economica, spartana ma molto suggestiva: la casa ha un secolo di vita ed è tutta in teak; la famiglia sino-thailandese che la gestisce è molto ospitale. Si trova in riva al fiume, fa anche da ristorante e ha una bella terrazza con vista fiume ideale per rilassarsi; inoltre è a pochi metri dall’attracco della barca che traghetta direttamente ad Ayutthaya. Perché la barca?

ayutthaya, thailandia
Aspettando la barca per raggiungere il centro di Ayutthaya

La barca è un mezzo che ben rappresenta Ayutthaya. Quando si parla di Ayutthaya la si definisce “isola” perché il centro della città è interamente circondato da fiumi, tutti navigabili. Un grande classico proposto ai turisti è il tour dell’isola (che io però non ho testato), proposto a un costo di 200 baht, che viene coperto in 2 ore di navigazione.

Il mezzo di trasporto ideale per spostarsi as Ayutthaya non è comunque né la barca né i suoi strani tuk-tuk con il frontale a cupola che fanno tanto Star Wars (che per altro si trovano solo qui). La bici è il mezzo per antonomasia per visitare Ayutthaya.

Gli stranissimi tuk-tuk a cupola, li si trova solo ad Ayutthaya
Gli stranissimi tuk-tuk a cupola, li si trova solo ad Ayutthaya

Sia che soggiorniate sull’isola o fuori dall’isola, troverete bici a noleggio in vari punti della città, a un costo di circa 30-50 baht al giorno (le bici possono essere caricate anche sulle barche, ma sono da calcolare 10 baht in più), quindi convenientissimo.

Noleggiare la bici è economico e comodo, sicuramente il modo migliore per visitare i diversi siti archeologici e i templi dentro e fuori Ayutthaya. Sono ancora decine i templi visitabili, alcuni a pagamento, altri gratuitamente, e alcuni si trovano al di fuori dell’isola: la bici è la soluzione ideale.

Quando le temperature salgono..
Quando le temperature salgono..

Io ho dedicato due giornate e mezzo alla scoperta di Ayutthaya e mi sento di consigliare a tutti almeno un paio di giorni. Per visitarla con calma, per gustarsi i suoi ritmi lenti, per pedalare senza fretta. E poi le cose da fare e vedere ad Ayutthaya non mancano.

Io ho cominciato la mia visita alla città dal Wat Phra Mahathat, dove tra rovine, statue e templi di origine khmer c’è una delle immagini più famose di tutta la Thailandia, una testa del Buddha incastrata (non si sa bene come abbia fatto a finire lì) in un intrico di radici che le sono cresciute tutte intorno.

Il Parco Archeologico di Ayutthaya comprende vari wat (templi) come il Wat Phra Si Samphet, il Wihaan Monkhon Bophit, il Wat Ratburana.. che è possibile visitare acquistando anche un biglietto cumulativo che costa 220 baht.

Pedalare attraverso questa parte della città è molto piacevole perché si può attraversare un grande parco, tra ponti, specchi d’acqua e templi in rovina, evitando di passare tra le vie più trafficate. Dopo la visita al Parco Archeologico vale la pena fare una capatina al Chao Sam Phraya National Museum, con le sue statue in bronzo e gli splendidi suppellettili dorati (2.400 oggetti in totale), e non solo per sfuggire qualche minuto dalla calura.

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Gli interni del Museo Chao Sam Phraya

Appena più a ovest rispetto al parco archeologico ci sono due altre zone in cui vale la pena spingersi, quelle del Wat Lokaya Sutha, con il suo bellissimo Buddha sdraiato, e il Wat Chetharam, entrambi gratuiti.

Il bellissimo Buddha sdraiato del Wat Lokaya Sutha
Il bellissimo Buddha sdraiato del Wat Lokaya Sutha
Il Wat Chetharam
Il Wat Chetharam

Vale assolutamente la pena pedalare un po’ di più (stando attenti al traffico) per raggiungere il Wat Chai Wattanaram, soprattutto a metà pomeriggio. Con i colori del tramonto che si avvicina è davvero suggestivo. Non aspettate però troppo ad andarci perché a ridosso del tramonto arrivano i pullman dei turisti e potreste non gustarvi la magia del posto, oltre a rischiare di pedalare al buio sulla via del ritorno (perché da queste parti una volta che il sole tramonta il buio arriva in un baleno).

La mia seconda giornata l’ho dedicata all’esplorazione di alcune zone al di fuori dell’isola, partendo dal floating market, il famoso mercato galleggiante di Ayutthaya. Arrivarci è semplice perché è molto ben segnalato e ben riconoscibile dal flusso di turisti che va e viene (turisti anche thai). Personalmente non mi è piaciuto molto. Se avete tempo e voglia fateci un salto, ma non aspettatevi un granché di autenticità. A parte bancarelle di cibo, vestiti e souvenir troverete poco altro.

Il mercato galleggiante di Ayutthaya
Il mercato galleggiante di Ayutthaya

A breve distanza dal mercato galleggiante ci sono altri templi in rovina, per lo più in stato di abbandono o comunque allo stato selvaggio (la natura rivendica il suo dominio).

Le mie ultime ore ad Ayutthaya le ho dedicate al Wat Phanam Choeng, un complesso di templi a sud-est di Ayutthaya, al di fuori dell’isola, ma semplice da raggiungere proseguendo lungo la strada della stazione oppure prendendo la barca che fa la spola dalla Phom Phet Fortress, a sud-est dell’isola. Qui c’è una delle statue del Buddha più famose e venerate di tutta Ayutthaya (è uno splendore) con statue e templi di ispirazione cinese.

A proposito.. ho constatato che i templi di ispirazione cinese mi affascinano parecchio.. che stiano nascendo i germi di un prossimo viaggio?

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9 comments

  1. La bici è veramente perfetta per Ayutthaya; anche io ho trovato veramente piacevole, nonostante il caldo, pedalare per il parco archeologico e nei dintorni della città.

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