Cosa c’è di meglio che dedicarsi alle proprie passioni viaggiando? Se poi il viaggio è la passione numero uno (come nel mio caso), coltivare le passioni con un’altra passione è davvero l’apoteosi della felicità. Nel mio caso, spesso coincide con lo scovare sempre nuove piantagioni di tè in giro per il mondo.
Qui vi racconto le migliori piantagioni di tè dal mondo che ho scoperto viaggiando. Mi suggerite le vostre?
1 – Malawi
Il Malawi è un paese piccolo, particolare nella sua unicità e poco noto, ma ricco di sorprese. Una di queste è stata per me la scoperta delle sue meravigliose piantagioni di tè, collocate a sud, tra Blantyre e il Monte Mulanje.
Uno dei momenti più felici del mio viaggio in Malawi ha infatti coinciso con i giorni trascorsi all’interno di una casa coloniale immersa tra le piantagioni di tè, nei pressi di Tyolo. Qui ho visitato e partecipato a una degustazione di tè presso la storica Satemwa Tea Estate, che produce tè fin dal 1923 (tra cui anche il pregiato tè bianco).
Curiosità: non in molti sanno che il Malawi è stato il primo paese in Africa ad accogliere le piantagioni di tè, introdotte a fine ‘800 dai coloni inglesi. Oggi il tè in Africa viene coltivato anche in Kenya, Uganda, Ruanda, Tanzania e Zimbabwe. Il Malawi continua a essere uno dei produttori principali subito dopo il Kenya.
2 – Munnar, India
Munnar è una città del Kerala, nel sud dell’India, che ha un colore distintivo: il verde intenso delle sue piantagioni di tè. A 1600 metri al di sopra del livello del mare, tra i monti dei Ghati occidentali, le colline di Munnar ospitano quelle che sono tra le piantagioni di tè più alte al mondo.
Questa distesa infinita di foglie verdi racconta una storia iniziata nel 1857, quando il colono inglese John Daniel Munro decise di trasformare queste terre in un paradiso agricolo. Qui l’ideale è partecipare a un trekking guidato su e giù per le colline, tra piantagioni di tè e profumate coltivazioni di spezie.
Curiosità: risalendo le colline e salendo verso la “Top Station”, il lago della Mattupatti Dam e il confine con il Tamil Nadu, c’è la possibilità di imbattersi in qualche elefante selvatico (noi non siamo stati abbastanza fortunati ahimè).
3 – Mauritius
L‘isola di Mauritius è famosa per le sfumature del suo mare cristallino, le palme e le spiagge bianche, ma cela anche altro. Nella parte centro-meridionale dell’isola si trovano ad esempio le piantagioni di tè della Bois Cheri. Operativa fin dal 1892, oggi è la più grande azienda produttrice di tè sull’isola.
La visita alla piantagione include un tour guidato della fabbrica e delle diverse fasi di lavorazione del tè, con una tappa al museo. Al termine della visita, c’è anche la possibilità di fare una degustazione di quattro diverse tipologie di tè (nero) e volendo una tappa al ristorante della tenuta (in menù c’è anche qualche piatto a base di tè).
La fabbrica e il museo sono visitabili in autonomia e non servono tour guidati o prenotazioni in anticipo. Prima di andarvene non dimenticatevi di fare incetta di tè nello shop della tenuta (vi consiglio in particolare il tè alla vaniglia) e… occhio alle scimmie che scorrazzano in veranda!
Curiosità: la coltivazione di tè sull’isola è stata introdotta dai francesi a fine ‘700, per uso locale. Il tè di Mauritius è rinomato soprattutto per le varietà aromatizzate con spezie pregiate come la vaniglia e il cocco dell’isola.
4 – Azzorre
Parlando di piantagioni di tè dal mondo il pensiero di solito va a mete tropicali e climi caldi-umidi. Le Azzorre sono invece una bella eccezione alla regola. A São Miguel, isola principale dell’arcipelago, si trovano le uniche piantagioni di tè d’Europa, nonché alla latitudine più settentrionale al mondo.
Per visitare le piantagioni non dovete perdervi questi due posti:
- Chá Gorreana, l’azienda che vanta la produzione di tè più antica sull’isola (dal 1883), dove è possibile fare degustazioni (di tè verde e nero) e anche un bel giro ad anello nella tenuta;
- Fábrica de Chá do Porto Formoso (che produce solo tè nero).
Curiosità: il clima dell’isola di São Miguel si rivelò ideale per la coltivazione del tè, ma inizialmente gli abitanti, inesperti, lo utilizzavano solo come pianta ornamentale. Fu solo grazie all’arrivo di esperti cinesi, che insegnarono le tecniche di coltivazione e lavorazione, che prese il via una produzione di successo.
5 – Hill Country, Sri Lanka
Se c’è un posto che è impossibile non menzionare parlando di piantagioni di tè dal mondo, quel posto è lo Sri Lanka, tra i primissimi produttori di tè. Il tè nero di Ceylon, con il suo sapore molto intenso e aromatico, è tra i più apprezzati a livello internazionale.
Una delle zone dell’isola dal panorama più scenografico è senza dubbio quella compresa tra Ella a Nuwara Eliya, nella regione montuosa della Hill Country. Qui le colline sono definite dal verde smeraldo scintillante delle piantagioni che si estendono meravigliosamente a macchia d’olio. Se amate il tè, lo Sri Lanka è la destinazione numero uno che dovete visitare.
Curiosità: le coltivazioni di Camellia sinensis – la pianta del tè – furono introdotte nel paese solo dopo il 1870, dopo che un fungo aveva causato la devastazione della piantagioni di caffè, all’epoca principale produzione dell’isola.
6 – Cameron Highlands, Malesia
Duecento chilometri a nord di Kuala Lumpur, le verdissime Cameron Highlands sono una tappa immancabile di ogni viaggio in Malesia che si rispetti.
Si potrebbero trascorrere intere giornate immersi nelle piantagioni di tè, approfittando del clima fresco che caratterizza questa zona della Malesia. Il mio consiglio è quello di prender parte a un tour con visita alle piantagioni di tè e alla “Mossy Forest”, che in genere si svolgono a bordo di fuoristrada che portano a un’altitudine di 2.000 metri.
Curiosità: le piantagioni di tè più conosciute della Malesia sono quelle delle Cameron Highlands, ma esiste una piccola produzione anche nello stato del Sabah, nel Borneo. Se passate da quelle parti, non mancate di fare una sosta al Sabah Tea Resort (con ristorante vista piantagioni e shop), non lontano da Kundasang, di proprietà della Sabah Tea, che produce tè nel Borneo dal 1973.
7 – Shizuoka, Giappone
Nell’itinerario del mio primo viaggio in Giappone ho voluto inserire tappe classiche e dovute, ma anche qualcosa di meno conosciuto, come Shizuoka. A un’ora di Shinkansen da Tokyo, affacciata sulle coste del Pacifico e poco turistica, Shizuoka e le sue colline ammantate di tè producono il 40% del tè giapponese.
Pochi chilometri fuori dal centro cittadino sono diverse le tea farm che si dedicano alla produzione della bevanda giapponese per eccellenza. Noi abbiamo visitato la tenuta della Moriuchi Tea, dove abbiamo degustato quattro diverse varietà di sencha e fatto incetta di tè.
Curiosità: la tradizione del tè giapponese affonda le sue radici nel 1241. Fu in quell’anno che il monaco Shoichi Kokushi, di ritorno dalla Cina, portò con sé i semi di questa pianta, destinata a diventare il pilastro economico della sua terra natale.
8 – Cina
Con una produzione di oltre 13 milioni di tonnellate all’anno, la Cina è il più grande produttore di tè al mondo. Le coltivazioni si concentrano nel sud del paese, dove il clima è più mite.
La Cina offre una straordinaria varietà di tè di eccellenza, con produzioni di punta in diverse province:
- Fujian: rinomata per tè verdi, bianchi, profumati al gelsomino e celebri wulong come Da Hong Pao e Tie Guan Yin.
- Zhejiang: famosa per i tè verdi come Long Jing e Gunpowder, quest’ultimo esportato verso il Nord Africa.
- Yunnan: nota per tè neri ossidati e fermentati (Pu Erh), spesso ricavati da piante selvatiche o antiche.
- Anhui: apprezzata per tè verdi delle montagne Huang Shan e il tè nero Qimen, celebre a livello internazionale.
Il mio unico (per ora!) viaggio in Cina mi ha portato solo ad Harbin e Pechino (al termine della mia Transiberiana). Ma ho in mente di tornarci presto, questa volta inserendo anche una tappa tra le piantagioni di tè, anche il tè verde che ho comprato a Pechino resta per me il tè più buono che io abbia mai bevuto (e ne ho bevuti tanti!).