
La mia partenza per Bali si avvicina, e con essa cresce la curiosità verso tutto ciò che rende quest’isola così unica. In questi giorni mi sto documentando a fondo sulla mia prossima destinazione, focalizzandomi soprattutto sulla sua anima più autentica: la dimensione spirituale e religiosa che permea la vita quotidiana dei balinesi. Non a caso, Bali viene spesso chiamata “l’isola degli dei”.
Voi sapete quali sono le regole da rispettare in un tempio induista?
Un’introduzione all’induismo balinese
Uno dei concetti fondamentali dell’induismo – religione predominante a Bali – è che l’universo ha un ordine preciso, e che tutto deve rimanere in equilibrio. Nulla accade per caso: ogni gesto, ogni cerimonia, ogni offerta è parte di un complesso meccanismo volto a mantenere l’armonia tra il mondo visibile e quello invisibile.
Secondo la tradizione, gli spiriti abitano ogni elemento della natura – alberi, montagne, fiumi, case – ed è quindi fondamentale onorarli attraverso preghiere, rituali e offerte. Il popolo balinese è profondamente devoto, e i suoi rituali religiosi non sono solo una manifestazione di fede, ma anche un modo per preservare l’equilibrio cosmico.
I templi a Bali: numerosi e sacri
Con una popolazione a maggioranza induista (oltre il 90%), Bali ospita circa 20.000 templi, distribuiti su un territorio che ha le dimensioni della nostra Liguria. Alcuni templi sono piccoli e semplici, costruiti in villaggi o all’interno delle case, altri invece sono monumentali, ricchi di sculture e decorazioni, e rappresentano luoghi di culto di primaria importanza.
Entrare in uno di questi templi è un’esperienza mistica e potente, ma è essenziale sapere le regole da rispettare in un tempio induista, per non offendere involontariamente la cultura locale e per vivere l’esperienza nel modo più autentico possibile.
Le regole da rispettare in un tempio induista: cosa sapere prima di entrare
Se anche voi, come me, non avete mai visitato un tempio induista, è fondamentale conoscere alcune regole di comportamento e rispetto. Ecco una guida pratica da tenere a mente:
Abbigliamento adeguato: sarong e selendang obbligatori
Prima di entrare in qualsiasi tempio, è obbligatorio indossare un sarong, ovvero un telo di cotone o seta da legare in vita come una gonna, sia per uomini che per donne. A questo si aggiunge spesso il selendang, una sciarpa da legare attorno alla vita.
Molti templi mettono a disposizione questi indumenti per i turisti, dietro offerta simbolica. Vestirsi in modo appropriato è il primo segno di rispetto verso la sacralità del luogo.
Non ostacolare la preghiera
Evita assolutamente di camminare o sostare davanti a persone che stanno pregando. È un gesto considerato irrispettoso e può interrompere la connessione spirituale tra il fedele e la divinità.
Rispetto per i sacerdoti
Durante le cerimonie, non utilizzare il flash per fotografare e non puntare la fotocamera direttamente sui sacerdoti. Inoltre, è considerato irrispettoso sedersi o stare in piedi a un’altezza superiore rispetto al sacerdote: quindi niente foto arrampicati su muretti o gradini.
Cerimonie: benvenuti ma con discrezione
I turisti sono generalmente ben accolti anche durante celebrazioni importanti, come le cerimonie di cremazione. Tuttavia, è importante rimanere in disparte, non ostacolare i partecipanti e osservare in silenzio, con atteggiamento rispettoso.
Divieti per motivi rituali
Alle donne con il ciclo mestruale, donne incinte, persone in lutto, con ferite aperte o che hanno partorito da meno di 42 giorni è vietato l’ingresso nei templi. Secondo la tradizione induista, queste condizioni rendono il corpo “impuro” per l’ingresso nei luoghi sacri.
Altre regole di comportamento nei templi induisti
Oltre alle regole principali, ci sono anche piccoli gesti quotidiani che riflettono il rispetto per la cultura induista balinese:
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Mai toccare la testa di un balinese: è considerata la parte più sacra del corpo, sede dell’anima.
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Usare la mano destra per porgere oggetti: meglio ancora se entrambe le mani vengono utilizzate come segno di rispetto.
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Non parlare con le mani sui fianchi: è un gesto percepito come aggressivo e arrogante.
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Togliersi le scarpe prima di entrare in aree sacre, come avviene anche in molti altri luoghi di culto asiatici.