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Ai confini dell’Asia con Mario Cimarosti

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Mario è di Venezia, come Marco Polo. È proprio pensando a Marco Polo che Mario ha voluto cimentarsi in un viaggio epico lungo la mitica Via della Seta. Ha percorso la Transiberiana, ha solcato le dune del deserto del Gobi in Mongolia, ha messo piede sulla Grande Muraglia Cinese e visto l’esercito di terracotta, ha attraversato tutta l’Asia Centrale fino a Samarcanda, continuando il suo viaggio nel Caucaso nelle terre dei guerrieri del fuoco in Azerbaijan, in Georgia e in Armenia.

Da queste esperienze di viaggio è nato il suo primo libro: “Ai confini dell’Asia (avventure e incontri tra zar sultani e maioliche)”. Visto che come Mario condivido il fascino di quell’angolo esaltante di mondo, ne chiesto a Mario qualcosa di più: ecco qui la sua intervista!

1. Mi sembra di capire che hai una passione speciale per la Via della Seta: come è nata in te l’idea e il sogno di percorrerla?

Beh non ti nascondo che la Via della Seta mi completamente conquistato: ci sono stato la prima volta circa 20 anni fa e da allora non l’ho più lasciata. Io sono veneziano, mio padre è stato artista vetraio nell’isola di Murano, quindi la mia terra in qualche modo mi ha portato alla forma di evasione e di conoscenza dei popoli che caratterizza ogni veneziano. Il mio viaggio è stato ispirato dal mio conterraneo, il mitico viaggiatore di tutti i tempo: Marco Polo. Proprio lui che partì tra il 1200 e il 1300 insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, inoltrandosi nelle selvagge e lontane terre d’oriente spingendosi proprio come poi ho fatto io da Venezia fino in Oriente, in Cina. Ricordo molto bene il giorno che arrivai per la prima volta a Bukhara sul deserto rosso in Uzbekistan, città incantevole Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Bukhara è un mercato di sete, spezie, artigianato in legno, e ori, qui ho compreso perché Niccolò e Matteo Polo decisero di stabilirsi e abitarci per 3 anni interi prima di rientrare a Venezia.

Frutta secca al mercato di Bukhara
Frutta secca al mercato di Bukhara, in Uzbekistan
2. Che tipo di viaggiatore sei? Viaggi sempre solo?

Devo ammettere che gran parte dei miei viaggi li ho fatti da solo. In qualche modo stare da solo lontano dalle mie origini mi ha permesso di viaggiare anche dentro la mia essenza, quasi come una cura meditativa (mi sono avvicinato alla meditazione durante il mio primo viaggio in Cina tra le Montagne di Chengde sostando nei monasteri tibetani). Bisognerebbe sempre viaggiare lenti, osservare le genti lontane nelle loro attività quotidiane: non dobbiamo limitarci a guardare ma cercare di entrare dentro l’anima di ogni persona “diversa” che incontriamo nel nostro cammino.

3. Come hai iniziato a viaggiare? Ti sei evoluto nel corso degli anni o sei rimasto lo stesso?

Ho iniziato per lavoro andando in Egitto con un tour operator occupandomi della organizzazione di crociere sul Nilo, uno spettacolo della natura! Certo avevo poco più di vent’anni, ora a 47 anni sono cambiate molte cose dentro di me, le esperienze di vita e di viaggi hanno inciso un segno indelebile sulla mia persona e sulla mia anima, nulla è più come prima. Per me il viaggio è come l’aria che respiro, senza non potrei stare. Ho fatto dei viaggi una mia totale versione di vita, cercando nella conoscenza, nella cultura, nell’ampliamento della condivisione con altri popoli, una forza d’animo estrema che mi ha permesso di vivere più libero e di abbattere ogni forma di pregiudizio.

4. Nel tuo libro racconti di vent’anni di viaggi ai confini dell’Asia: in quali paesi sei stato? Sei ritornato più volte negli stessi luoghi o hai sempre cambiato zone?

Nel libro racconto la mia storia di viaggiatore: parto da Venezia, la mia città, percorro tutta la Russia da Mosca a San Pietroburgo e dentro l’Anello d’Oro nelle terre meno conosciute degli Zar: la Carelia su tutte ai confini con la Finlandia. Salgo sul treno mitico e percorro la Transiberiana, arrivo in Mongolia dove dormo nelle yurte con i pastori mongoli, scendo poi in treno fino in Cina e qui percorro questo meraviglioso paese da Pechino a Shanghai, passando per Xi’an dove rimango incantato dall’Esercito di Terracotta. Vivo tra le montagne esperienze incredibili a Chengde insieme ai monaci tibetani; continuo il mio lungo viaggio entrando in Uzbekistan, in Asia Centrale, fino a Samarcanda. Da qui entro poi nel Caucaso in Armenia, in Azerbaijan e in Georgia, luoghi davvero inebrianti tra storia millenaria, cultura e popoli ospitali e sorridenti. Il mio viaggio continua ancora fino al Mediterraneo arrivando nella splendida Istanbul, terra di Sultani. Termino il mio viaggio con il rientro a Venezia, a Murano dove riabbraccio mio padre!

Piazza Registan a Samarcanda
Piazza Registan a Samarcanda
5. In vent’anni di viaggi avrai raccolto una miriade di ricordi legati ai viaggi e agli incontri fatti in viaggio: ce ne racconti tre in particolare a cui sei più legato?

Ricordo con estremo piacere il giorno in cui sono arrivato nella storica Costantinopoli, l’odierna Istanbul. Qui sono stato attratto dalle bellezze della città, dai suoi Palazzi dei Sultani stracarichi di maioliche e ori preziosi. Proprio a Istanbul, città di mare che si affaccia sul Bosforo sono stato accompagnato da un gattino che io ho chiamato “Kedir”, tutte le mattine mi aspettava nella zona Universitaria dove alloggiavo, gli portavo uno spuntino dall’hotel e poi cominciavo le mie visite della città, mi ha tenuto compagnia per molti giorni il piccolo Kedir. Bisogna sapere che in Turchia i gatti sono sacri: la storia narra che un gatto salvò la vita di Maometto dal morso letale di un serpente, da quel giorno tutti i cittadini turchi hanno estrema cura e rispetto verso questi animaletti.

Nei miei viaggi mi ha sempre incuriosito cercare di assaggiare tutti i piatti tipici delle zone toccate nel mio lungo percorso. Come quando durante una sosta in una stazione ferroviaria siberiana i contadini locali mi hanno proposto una gallina intera; ovviamente ho rifiutato ma ho accettato invece in una bancarella un po’ più in là di assaggiare il caviale locale, una prelibatezza unica che unita al salmone è una esplosione di sapori di mare. E non posso non citare la prima volta che ho mangiato in Mongolia, in una yurta nel deserto del Gobi: una famiglia nomade della Mongolia mi ha ospitato e offerto un ciglio sui tappeti al caldo dentro la propria tenda, di sera abbiamo cantato insieme in mezzo ai loro splendidi bambini, le donne hanno cucinato pietanze locali; tra tutti ricordo il sapore ottimo dei buuz, simili ai nostri ravioloni di pasta con all’interno dell’ottima carne di montone. Le stelle erano molto basse nella notte desertica mi sembrava di toccarle con le mani, vicino a me le mandrie di cavalli selvatici, mi sono addormentato sereno protetto da un paesaggio che solo la natura più incontaminata può offrire.

6. Come è andata la tua Transiberiana (anche io l’ho percorsa nel 2016, da San Pietroburgo a Vladivostok)? Ami anche tu i viaggi in treno?

La mia Transiberiana è stata a dir poco travolgente, da Mosca a Pechino lungo la Transmongolica, sono partito alla ricerca degli Ori sepolti dagli Zar nel deserto del Gobi in Mongolia, un viaggio in treno che adoro abbinato a una ricca dose di mistero legato al tesoro che ancora oggi una spedizione americana sta cercando. Non posso aggiungere altro per il momento perché poi nel mio libro dedico un intero capitolo a questa mia pazzesca avventura.

7. Come è nata in te l’idea di dare forma scritta ai tuoi viaggi?

Due anni fa ho pensato che dopo 23 anni dedicati ai viaggi in queste terre magiche era arrivato il momento di scrivere tutte le mie emozioni e i miei incontri. Il mio libro non è assolutamente una guida turistica ma è totalmente rivolto alle emozioni, alle meraviglie del nostro pianeta vissute in prima persona soprattutto nei mercati brulicanti d’oriente dove gli occhi delle persone lontane mi entrano dentro fino a rimanere sotto la mia pelle per sempre! La mia vita in viaggio è racchiusa nei mie racconti di “Ai confini dell’Asia”.

Il libro di Mario Cimarosti: "Ai Confini dell'Asia"
Il libro di Mario: “Ai Confini dell’Asia”
8. Ci puoi dire qualcosa di più sul tuo libro? Di cosa parla? Dove è possibile acquistarlo?

Il mio libro, “Ai confini dell’Asia – Avventure e incontri tra Zar, Sultani e Maioliche” (casa editrice Ediciclo Editore) si divide tra testo e fotografie da me scattate nei luoghi visitati durante il mio lungo viaggio. Il mio libro è già stato distribuito in tutte le librerie d’Italia, si trova facilmente oggi anche online ad esempio su Amazon oppure su Mondadori store o Feltrinelli.

 

Grazie per la chiacchierata Mario! A presto!
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