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Viaggio in Bulgaria tra Sofia e Plovdiv

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Complice un biglietto aereo a un prezzo stracciato, ho pensato bene di dedicare un weekend di inizi novembre alla scoperta di un angolo dei Balcani a me ancora sconosciuto: la Bulgaria. Il mio primo viaggio in Bulgaria ha toccato Sofia, la capitale, e Plovdiv, seconda città del paese e Capitale Europea della Cultura per il 2019, e le zone circostanti.

Ero un po’ titubante sul periodo: trattandosi di un weekend di inizio novembre temevo di trovare già parecchio freddo e invece la fortuna ci ha assistiti. Non so se per un caso o perché sia la norma per quel periodo, ma abbiamo trovato un clima molto mite e giornate soleggiate (a Plovdiv c’erano più di 20 gradi!). Ecco l’itinerario che ho seguito e qualche consiglio utile per un viaggio in Bulgaria!

Ho dedicato a questo mio primo viaggio in Bulgaria tre giorni – partenza il venerdì mattina e rientro il lunedì all’alba – seguendo questo programma:

Sofia e Boyana

In centro a Sofia
In centro a Sofia

1° giorno: assaggio di Sofia

Il mio viaggio in Bulgaria è iniziato da Sofia, la capitale, dove siamo arrivati con un volo RyanAir da Bergamo. Arrivati in città nel pomeriggio del venerdì, abbiamo dedicato il resto della giornata a prendere confidenza con Sofia. L’impressione è stata subito molto buona: così come con le persone con cui ci si intuisce al volo fin dal primo momento in cui ci si incontra, Sofia mi ha fatto subito simpatia.

I principali luoghi di interesse sono tutti facilmente raggiungibili a piedi: ho voluto vedere subito la chiesa più famosa di Sofia, ovvero la Cattedrale di Aleksandr Nevski (molto suggestiva con le luci del tramonto e ancora più suggestiva per il fatto che era in corso un battesimo); la prima chiesa in cui mi sono imbattuta è stata però la Cattedrale di Santa Domenica (o Nedelia), altrettanto suggestiva. Abbiamo passeggiato tra le vie di Serdica, la Sofia di epoca romana, oggi la zona più centrale della città, per poi spostarci verso il Parco di Knyazheska, dove si trova il Monumento all’Armata Russa.

2° giorno: Sofia + Boyana

Per la nostra seconda giornata di viaggio in Bulgaria avevamo in mente due opzioni:

A) continuare a visitare con calma il centro di Sofia

B) partecipare a uno dei tanti tour guidati alla Chiesa di Boyana (appena fuori Sofia) e al famoso monastero di Rila, a due ore da Sofia (complicata da raggiungere senza un mezzo proprio).

Alla fine abbiamo optato per una terza opzione: abbiamo deciso di continuare la visita di Sofia e di raggiungere Boyana in autonomia, lasciando il monastero di Rila a un prossimo viaggio.

Siamo quindi tornati a Serdica, per esplorare con calma i resti di epoca romana, visitabili gratuitamente, a cielo aperto, proprio accanto alla stazione della metro. Appena sopra l’antico tracciato del cardo romano fa capolino la moschea Banya Bashi (risalente alla metà del XVI secolo), l’unica moschea di Sofia ancora in funzione (è visitabile gratuitamente). A pochi metri si trova l’edificio che ospitava i Bagni termali di Sofia, in funzione come terme fino al 1986 che oggi ospita gli spazi espositivi del Museo Storico Regionale di Sofia, e la bellissima Sinagoga, costruita a inizi ‘900 in stile moresco (l’ingresso costa 2,50€ a persona).

Da lì con una passeggiata di 10-15 minuti siamo arrivati al mercato delle donne, una zona a nord-ovest del centro compresa tra diversi isolati, dove ci sono bancarelle che vendono un po’ di tutto, dal cibo alle spezie passando per i vestiti e le ceramiche oltre a bar e negozietti dove mangiare qualcosa al volo. Sempre camminando siamo tornati verso la Cattedrale di Aleksandr Nevski per ammirarla anche con la luce del giorno, e lungo la via ci siamo imbattuti in altri due luoghi interessanti: la Rotonda di San Giorgio, una piccola chiesa a pianta circolare con degli affreschi davvero notevoli e un’atmosfera molto suggestiva, e la splendida Chiesa russa di San Nicola, scura e austera all’interno e molto decorata all’esterno.

Da qui abbiamo deciso di prendere un taxi per andare a visitare un altro luogo molto suggestivo: la Chiesa di Boyana, a una decina di chilometri dal centro di Sofia, ai piedi del monte Vitosha. La chiesa è un vero gioiellino, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1979. Gli affreschi che custodisce sono davvero meravigliosi: per la loro preziosità e per le dimensioni contenute della chiesa, le visite sono possibili sono in piccoli gruppi di al max una decina di persone. Ergo le code possono essere parecchio lunghe. Noi siamo arrivati verso le 15:30, non abbiamo trovato coda alla cassa ma abbiamo dovuto aspettare un’oretta per la nostra visita (l’accesso costa 5€ e vale davvero la pena).

Come arrivare nel centro di Sofia dall’Aeroporto: l’Aeroporto di Sofia dista una decina di chilometri dal centro città. Per spostarsi in centro il modo più comodo ed economico è la metro (il biglietto a novembre 2019 costa circa 0,8€): i biglietti possono essere acquistati in Lev (la moneta bulgara) ma anche con carta di credito/bancomat presso i distributori automatici. In circa venti minuti si raggiunge la stazione di Serdika, la principale in centro città;

Come raggiungere la Chiesa di Boyana: raggiungere la Chiesa di Boyana dal centro di Sofia con i mezzi pubblici è possibile combinando tram e/o bus ma richiede all’incirca un’ora di tempo; noi abbiamo optato per il taxi prenotando tramite la comodissima App di Yellow Taxi (funziona come una sorta di Uber); nel giro di pochi minuti il taxi è venuto a prenderci, sia a Sofia sia a Boyana;

Dove dormire a Sofia: gli alloggi sono piuttosto economici e c’è un’ampia scelta tra hotel, ostelli e appartamenti; noi abbiamo scelto un appartamento in centro (in Ul. Pozitano, vicino al Palazzo di Giustizia) che ci è costato circa 100€ per 3 notti in due; sono rimasta molto soddisfatta della posizione: a meno di 5 minuti dalla fermata della metro o del tram e molto comoda per spostarsi a piedi tra i maggiori luoghi di interesse della città;

Dove mangiare a Sofia: nonostante fossimo in appartamento abbiamo sempre mangiato fuori (mangiare fuori a Sofia è parecchio economico: ci siamo trovati a pagare circa la metà di quello a cui siamo abituati in Italia) e abbiamo sempre mangiato molto bene (soprattutto piatti di carne). Dei ristoranti che abbiamo testato il mio preferito è stato la Izbata Tavern, in ul. Slavyanska, vicino al Parco di Knyazheska; sebbene turistico abbiamo mangiato bene anche presso Hadjidraganov’s Houses (che ha due locali: uno in ul. Kozloduy, vicino al Lion’s Bridge, e uno in ul. Hristo Belchev, a pochi passi dalla pl. Sveta Nedelya).

3° giorno: Plovdiv

L'anfiteatro di Plovdiv
L’anfiteatro di Plovdiv

Il mio viaggio in Bulgaria ha proseguito verso Plovdiv, la seconda città più grande della Bulgaria, che si contende con Sofia il titolo di capitale della cultura. Plovdiv è una città di origine antichissime: fondata dalle tribù dei Traci fu rinominata Filippopoli dal re Filippo II di Macedonia  e quindi conquistata dai Romani che la fecero capitale della Tracia Romana cingendola di mura e dandole il nome di Trimontium.

Plovdiv conserva ancora oggi molte testimonianze di epoca antica: un anfiteatro davvero notevole (tra i meglio conservati al mondo), l’Odeon, lo stadio romano, porzioni conservate delle mura, tutto piacevolmente visitabile a piedi muovendosi tra le viuzze del centro storico. Plovdiv è posizionata in collina (per l’esattezza su sette colli): in cima alla Nebet Tepe si trovano addirittura resti di epoca tracia (anche se si tratta di poco più di massi informi).

Abbondano anche i luoghi religiosi, come la bella Chiesa di San Costantino ed Elena, la Cattedrale cattolica di San Luigi dei Francesi e la moschea Džumaija džamija, la moschea del mercato, proprio sulla via principale del centro. Non mancano nemmeno i musei – come il Museo archeologico e il Museo etnografico, quest’ultimo ospitato un una spellando residenza in legno del 1847 (il curatissimo giardino della casa-museo è inoltre un angolino di perfetto relax). Sono numerose le case-museo, coloratissime e iper-decorate, in stile barocco bulgaro del XIX secolo, sparse su e giù per Plovdiv: antiche case appartenute a mercanti o personaggi facoltosi che mantengono al loro interno arredi e oggetti preziosi e che è possibile visitare (esiste anche un biglietto cumulativo). La nostra scelta è caduta sulla suntuosa Casa Museo Hindlian (in Ul. Artin Gidikov), un tempo appartenuta al mercante Stepan Hindlian.

Plovdiv è visitabile comodamente in una giornata, ma avendo tempo a disposizione merita anche più di un giorno (è davvero bellissima).

Come andare da Sofia a Plovdiv: da Sofia e Plovdiv ci si può spostare comodamente in treno o in pullman. Noi avevamo optato per il treno ma nonostante il sito sia anche in inglese e dica di accettare ogni tipo di pagamento non siamo riusciti a effettuare l’acquisto. Abbiamo quindi optato per il bus, prenotando sul sito della compagnia Karat-C: per il nostro viaggio a/r abbiamo speso 10€ a testa (NB: i biglietti vanno stampati). I pullman sono comodi e moderni, il viaggio dura circa 2 ore. La stazione degli autobus di Sofia si trova proprio accanto alla stazione ferroviaria; a Plovdiv i pullman fermano e ripartono dalla stazione ferroviaria; da qui si raggiunge il centro città in circa 15 minuti a piedi.

Dove mangiare a Plovdiv: a Plovdiv abbiamo pranzato al Restaurant Diana (in ul. Knyaz Al. Dondukov-Korsakov) e ci siamo trovati molto bene: i piatti sono gustosi e saporiti, c’è molta scelta e inoltre c’è un grande giardino per mangiare all’aperto durante la bella stagione (ci tornerei subito!)

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