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Itinerario di 4 giorni in Polonia

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Ci sono mete in cui ti imbatti per caso, che ti cascano addosso senza preavviso e senza che tu le abbia mai prese in considerazione prima. Succede magari che ti trovi davanti un’offerta per un volo aereo low-cost particolarmente allettante e ti dici “Perché no?”. Alla fine quell’occasione improvvisa si trasforma in un viaggio piacevolissimo. Con il mio mini-tour della Polonia è andata esattamente così.

Pensando a dove trascorrere qualche giorno a cavallo delle festività di Pasqua, in Europa, il mio occhio si era posato su tante destinazioni con prezzi decisamente gonfiati. Avevo quasi deposto ogni speranza, quando amica Ryan Air mi è venuta in soccorso: alla Polonia non ci avevo mai pensato, ma perché non andare a dare una sbirciatina?

Ecco in dettaglio il mio itinerario di quattro giorni in Polonia, attraverso le sue città più famose: Breslavia, Cracovia e Varsavia, la capitale, con qualche informazione pratica.

Il bello di quando parti per una destinazione che non avevi mai preso in considerazione è che il carico di aspettative è così ridotto al minimo (non sai proprio cosa ti aspetta) che ti consente di goderti appieno i posti che ti trovi di fronte. In un certo qual modo si è più ricettivi alle sorprese. Così è stato.

Il mio viaggio in Polonia si è svolto in tre tappe: arrivo a Breslavia (Wroclaw), nella parte sud-occidentale del paese, con un volo RyanAir, quindi spostamento in bus a Cracovia, da cui sono ripartita in treno per raggiungere Varsavia e da cui sono rientrata in Italia (dall’aeroporto di Varsavia Modlin) sempre con un volo RyanAir (lo spostamento che ho preferito è stato ovviamente quello in treno, ma di questo ve ne parlerò in un prossimo post).

1a tappa: Breslavia

breslavia

Come arrivare: arrivo a Breslavia (Wroclaw) a metà pomeriggio con un volo RyanAir da Milano Orio al Serio (durata del volo circa 2 ore). L’aeroporto è piccolo ma ben organizzato; diversi sono i bancomat dove è possibile prelevare nella valuta locale (gli zloty). Per raggiungere il centro città basta prendere il bus numero 406 che dal terminal dell’aeroporto arriva fino alla stazione ferroviaria (è possibile acquistare i biglietti in aeroporto oppure sul bus, ma a bordo è possibile pagare solo con carta di credito).

Breslavia è la quarta città della Polonia per popolazione (ha circa 640.000 abitanti), è la capitale della regione della Slesia, nel sud-ovest del paese, e ospita un grande polo universitario. Nonostante questo il centro storico (in polacco “Stare Miasto”) è piccolo e si presta bene per essere esplorato a piedi. Nel 2016 Breslavia è anche Capitale Europea della Cultura (anche se girando per la città non c’è traccia o segnalazione di nessun particolare evento).

Il cuore della città è il Rynek, la grande Piazza del Mercato, dominata dal meraviglioso palazzo del Municipio, un affascinante mix di stile gotico e rinascimentale, e dall’imponente Chiesa di Santa Elisabetta. La piazza (bellissima) è interamente circondata da palazzi borghesi e case coloratissime in perfetto stile nordico europeo e si affacciano diversi caffè, ristoranti e locali tipici.

Spostandosi verso il fiume Odra e costeggiando i palazzi dell’Università attraversando il ponte Tumski si arriva comodamente alla Ostrów Tumski, la parte più antica della città, chiamata anche “isola” perché fu a lungo interamente circondata dal fiume. Qui si trovano alcune delle chiese più antiche, come la Cattedrale di San Giovanni Battista, la Chiesa di Santa Croce e la piccola Chiesa di Sant’Egidio, la più antica di Breslavia.

Basta percorrere il ponte Pokoju per ritrovarsi davanti il cupo ma affascinante palazzo del Museo Nazionale; poco oltre una delle attrazioni più famose della città: il Panorama Racławica, un enorme diorama unico al mondo che raffigura la battaglia di Racławice del 1794 in cui i polacchi vinsero sui russi (avrei fatto volentieri una visita a entrambi, ma essendo nei giorni di Pasqua era tutto chiuso).

Camminando per il centro ci si imbatte spesso in curiosi personaggi: tante piccole statue (qualcuno dice siano 200) che raffigurano diversi tipi di gnomi (c’è lo gnomo che legge, lo gnomo macellaio, lo gnomo lavatore..). Gli gnomi sono il simbolo di Breslavia: agli inizi degli anni ’80 un movimento di opposizione cominciò a scrivere slogan anti-comunisti sui muri della città, che venivano puntualmente cancellati dal governo e che vennero sostituiti con graffiti di gnomi, con l’intento di ridicolizzare il potere governativo.

Dove dormire: per la mia notte a Breslavia ho scelto un ostello nel centro storico, il Corner Hostel. Molto ben organizzato, curato, attrezzato con cucina, sala comune e sala tv, si trova a 5 minuti a piedi dalla piazza del Mercato.

Dove mangiare: Tra le vie del centro storico sono davvero tanti i ristoranti e i locali dove fare tappa per gustare specialità da tutto il mondo ma soprattutto assaggiare le specialità polacche, a partire dai pierogi, dei grossi tortelli ripieni in vario modo, la zurek, una zuppa tradizionale servita in una pagnotta, i pancake di patate o i piatti di carne (e la serata non si può non concludere con un assaggio di vodka, che nonostante ciò che fanno credere i russi è un’invenzione tutta made in Poland). Io mi sono trovata molto bene al Kurna Chata.

2a tappa: Cracovia

cracovia

Come arrivare: Raggiungere Cracovia da Breslavia è molto semplice: io ho optato per il bus. Prenotando con anticipo sul sito della Polski Bus è possibile trovare biglietti a prezzi stracciatissimi per tutte le principali destinazioni polacche. I bus sono moderni, efficienti, comodi e attrezzati di wc e wifi. Il viaggio da Breslavia a Cracovia in bus dura circa 3 ore. I bus partono da ul. Joannitów 13, a sud della stazione.

A Cracovia ho deciso di dedicare un paio di giorni. Arrivata nel tardo pomeriggio, la prima cosa è stata quella di andare ad ammirare la sua grandiosa piazza, la Piazza del Mercato Centrale, considerata una delle più grandi d’Europa (è davvero imponente). Con le carrozze bianche, la torre del municipio e la Chiesa di S. Maria illuminati, è stato amore a prima vista.

Il giorno dopo ho raggiunto a piedi (spostarsi in città a piedi non è un grosso problema, tutte le principali attrazioni si trovano vicine) la collina del Wavel, dove si trova il Castello reale, la Cattedrale e il Museo della Cattedrale (dove si trova esposta anche la famosa “Dama con l’Ermellino” di Leonardo).

Dal Wavel si raggiunge in poco tempo lo Stare Miasto, il centro storico, dove oltre alla grandiosa Piazza del Mercato è piacevole percorrere Ul. Florianska fino al Barbacane, uno dei resti delle fortificazioni medievali che racchiudevano la città (che un tempo era circondata da una doppia cerchia di mura).

La parte della città che ho preferito è stata però il quartiere Kasimierz, il quartiere ebraico della città, ancora pervaso di cultura yiddish. Qui è ancora possibile visitare diverse sinagoghe, come la Sinagoga Vecchia, la Sinagoga Tempel e la Sinagoga Remuh con il suo suggestivo cimitero, uno dei più importanti d’Europa), edifici storici, caffè e ristoranti di ispirazione ebraica. Qui furono girate le scene del film Schindler’s List. Al di là del fiume, a sud della città, si trovava la fabbrica di Oskar Schindler, che salvò migliaia di ebrei dando loro un lavoro, oggi trasformato in un museo.

Il modo migliore per concludere la giornata in città è concedersi una passeggiata lungo la Vistola, seguendo il lungo percorso pedonale e ciclabile, e fermarsi per una birra sulle barche sul fiume trasformate in bar-terrazza. Da qui partono anche i traghetti che navigano lungo il fiume.

Dove dormire: per la mia notte a Cracovia ho scelto l’ostello Good Bye Lenin, un ostello nella zona del quartiere ebraico davvero singolare (in stile bolscevico reinterpretato in chiave ironica). In 10-15 minuti a piedi si raggiungono tutte le zone principali della città.

Dove mangiare: tra ristoranti etnici e polacchi c’è l’imbarazzo della scelta (anche se io ho optato sempre per la cucina locale). Consigliatissimi i ristoranti del quartiere ebraico e delle vie intorno alla piazza del Mercato. Per una pausa per un caffè o un tè (magari con la vodka, come quello che ho assaggiato io), ci sono molti locali in stile vintage o storico, come il Cafè Camelot (meraviglioso!).

3a tappa: Varsavia

Varsavia

Come arrivare: dopo aver sperimentato l’ottimo Polski Bus ho deciso di provare anche il treno: dalla stazione centrale di Cracovia ho preso un treno intercity che in circa tre ore e mezza (ma ci sono anche treni più veloci) mi ha portata nel centro di Varsavia (i treni sono molto più cari dei bus, ma prenotando in anticipo sul sito delle ferrovie polacche è possibile spuntare delle offerte interessanti).

Appena uscita dalla stazione centrale di Varsavia mi si è parato davanti subito il simbolo principe di tutta la città: il Palazzo della Cultura e della Scienza, un enorme edificio che all’epoca della sua costruzione, negli anni ’50, era il secondo edificio più alto d’Europa. Amato/odiato dai polacchi (perché donato loro dall’ex URSS), è davvero notevole (a me è piaciuto); tra l’altro è possibile salire sulla terrazza panoramica per ammirare il panorama della città dal 30° piano.

Su Varsavia avevo sentito pareri molto discordanti, la maggior parte negativi. In realtà la città mi ha stupita positivamente, nonostante l’abbia vista solo con la pioggia e solo per una giornata e mezza (col senno di poi avrei preferito dedicarle più tempo). La capitale polacca è abbastanza grande e dinamica, ma il centro storico è piccolo e facilmente visitabile a piedi (eventualmente ci si può spostare in tram o in metropolitana).

La Piazza del Mercato della Città Vecchia, con le sue case colorate e i palazzi storici è un vero gioiellino. Lì vicino si trova anche il Palazzo Reale, le mura e il Barbacane che segnava l’ingresso alla città, e la Cattedrale di San Giovanni. Molto piacevole è la passeggiata per raggiungere il centro storico percorrendo la cosiddetta “Strada Reale“, che lungo il viale Ujazdowskie, Nowy Swiat e Krakowskie Przedmiesce lo collega con il Palazzo Belvedere. Lungo la strada si affacciano molti palazzi storici (molti dei quali ricostruiti dopo i pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale).

Per scappare alla pioggia io mi sono rifugiata al Museo Chopin, che ospita la più grande collezione al mondo dedicata al grande compositore polacco e un’interessante visita interattiva.

Varsavia è anche molto verde. Il parco più grande è il Parco Lazienski, a sud del centro, da dove partono anche i bus diretti a Wilanow, una grande residenza reale estiva appena fuori città.

Dove dormire: anche a Varsavia ho scelto di dormire in un ostello (gli ostelli polacchi si sono rivelati super): al Downtown Hostel, a dieci minuti a piedi dalla stazione di treni e dalla fermata Centrum della metro. Ben organizzato (ogni sera ci sono attività diverse), staff cordiale, spazi comuni belli e funzionali, anche questo ostello polacco è promosso a pieni voti.

Dove mangiare: Varsavia è decisamente meno turistica di Cracovia e il numero dei ristoranti è più limitato. Il posto migliore per cercare un ristorante è la zona del centro storico. Io mi sono trovata molto bene al Zapiecek (dove ho assaggiato anche i pierogi con il salmone e stufato di carne e crauti accompagnato dalla vodka).

L’aeroporto di Varsavia Modlin, l’aeroporto delle compagnie low-cost, si trova a circa 50 minuti dal centro città. Per raggiungerlo dal centro di Varsavia è possibile prendere un treno per Modlin alla stazione centrale e da lì usufruire della navetta gratuita per l’aeroporto oppure prendere un bus della Modlin Bus dalla Piazza di fronte al Palazzo della Cultura: il biglietto costa circa 66 PLN (circa 15€, ma prenotando sul sito della compagnia per tempo si trovano anche offerte speciali).

 

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4 comments

  1. Che bello rivedere nelle tue foto le bellissime sensazioni del nostro viaggio in Polonia di questo inverno. Anche nel nostro caso la scelta della destinazione è stata suggerita dalle ottime tariffe low cost Ryanair, ma Cracovia e Varsavia ci hanno davvero sorpreso per l’atmosfera accogliente, lo spirito allegro dei loro abitanti e la bellezza dei centri storici…
    La Polonia è decisamente sottovalutata tra le mete europee, ma offre e merita moltissimo!
    p.s. Anche noi non ci siamo fatti scappare il Cafè Camelot a Cracovia, una vera chicca!! 😉

    • Ciao e benvenuta sul blog!
      Assolutamente d’accordo con te, la Polonia si è rivelata una gran bella scoperta! é davvero un peccato che se ne parli così poco (prima di partire la maggior parte delle persone mi chiedeva: “Perché vai in Polonia?”). Il Camelot è davvero super!

  2. Ciao 🙂 molto interessante questo tuo viaggio! La Polonia è grande, anche io farei come te con i mezzi, anche se preferisco la libertà dell’auto!
    Sarebbe bello aggiungere anche Danzica!

    • Ti assicuro che i mezzi in Polonia sono davvero economici ed efficienti, sarebbe stato un peccato non approfittarne!
      Danzica mi spiace averla tralasciata, ma la prossima volta non la salterò 😉

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