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Sindrome di Wanderlust: sei un malato di viaggi se…

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L’altro giorno mi sono svegliata e ho sentito il bisogno impellente di andare (dopo cinque mesi in giro proprio non riesco a stare ferma). Così sono uscita di casa e ho deciso di andare e prendere un treno (per mantenere le sane “vecchie” abitudini).

Sono arrivata a Verona, mi sono messa a girare tra le bellissime vie della città ma in men che non si dica mi sono ritrovata catapultata all’interno di una libreria. Una rapida occhiata ai nuovi arrivi e ai best seller, una sbirciatina all’angolo cartoleria, ma poi via, come un cane segugio che fiuta l’odore nell’aria, verso la meta. Quale? Il reparto viaggi ovviamente!

Lo chiamano Wanderlust, una parola che per una volta tanto non è inglese ma tedesca e che significa “desiderio di vagabondare”. Che cosa è? Si tratta della sindrome di chi non riesce a stare troppo fermo in un posto. Quella forma di strana malattia che porta ad avere sempre un’idea in mente: viaggiare.

Secondo alcuni è una fissazione, secondo altri (che non capiscono e che forse sono invidiosi) è una mania, secondo altri ancora è irrequietezza, insoddisfazione, una valvola di sfogo.

Secondo me non è niente di tutto questo: è semplicemente passione. Quando una cosa ti piace – e ti piace tanto – e ti fa stare bene come nient’altro al mondo, allora fai di tutto perché quella cosa faccia parte della tua vita e della tua quotidianità il più possibile, che sia tua. Come in una storia d’amore, come con tutte le grandi passioni.

In compenso i malati di viaggi abbondano e tra persone affette dalla stessa “patologia” ci si capisce al volo. Ci si riconosce e ci si immedesima, si condividono gli stessi discorsi, le stesse emozioni e gli stessi sintomi. Sì, perché la cosa curiosa è che ci sono dei segnali comuni e inequivocabili che è facile rintracciare in chi è colpito dalla Wanderlust.

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Ecco quelli che ho riconosciuto in me fino ad ora, a cominciare dal primo che ho citato all’inizio, un grande classico:

  • entri in libreria e ti catapulti subito verso il reparto “viaggi”: appena vedi le copertine rosse e blu delle Lonely Planet allineate sugli scaffali hai un fremito e ripeti a te stesso che prima o poi avere la stessa sfilza di guide (e la serie completa!) a casa tua; ma poi ti dici “No, devo anche leggere qualche libro di narrativa” e lo fai, ma i libri che porti a casa 9 volte su 10 sono libri di narrativa di viaggio;
  • quando incontri una persona la prima cosa che le chiedi è: “Di dove sei?”. Non importa se abita a 25 km da casa tua e non sai nulla di lei, non c’è niente da fare, la prima cosa che ti viene spontaneo chiedere è la provenienza. Solo molto dopo ti accorgi di non avere chiesto a questa persona come si chiama..;
  • quantifichi i costi in termini di voli o vacanze: quando vedi il prezzo di una borsa o di un paio di scarpe ti viene subito da pensare che con quei soldi potresti comprarti un biglietto aereo A/R per Berlino (o per l’Islanda se la borsa è firmata). Al dentista che voleva convincermi a fare lo sbiancamento dei denti ho risposto: “Ma lo sa che con quei soldi posso comprarmi un volo per New York?”;
  • gira e rigira ti ritrovi sul sito di Skyscanner: capita spesso, che manco te ne accorgi (basta digitare una “s” nella barra di ricerca che il tuo pc ti porta lì in automatico) e a volte sei talmente bisognoso di viaggi che finisci per digitare come destinazione anche “Ovunque”;
  • hai la valigia sempre pronta: c’è chi la mette in cantina o in soffitta e la tira fuori solo per le vacanze estive. Tu  no, ce l’hai nell’armadio, mezza aperta e pronta all’uso. La tua valigia se ne sta a dormicchiare sempre con un occhio aperto e uno chiuso, perché sa che capita spesso che tu le faccia un fischio;
  • il tuo verbo preferito è il verbo andare: quando qualcuno ti si rivolge facendoti una domanda che contiene una qualsivoglia coniugazione del verbo andare ti parte all’istante un fremito che ti risveglia da ogni torpore, ti si allargano le pupille e ti sale la pressione: ovvio che la risposta è sì!
  • quando qualcuno si sta per sposare la prima cosa che chiedi è: “Dove andate in viaggio di nozze?”. La scena è sempre la stessa; quando qualcuno ti comunica che le sue nozze sono vicine, la cosa che ti viene spontaneo chiedere è sempre la stessa:  la destinazione del viaggio di nozze. Magari si dovrebbe avere la decenza di fare prima le congratulazioni e poi chiedere il resto?  E va beh, siamo fatti così..

Aspetto che mi diciate i vostri sintomi per confrontare con voi la gravità della mia malattia!

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36 comments

  1. Ciao! .. ti dico solo che mio marito è da anni che vuole rifare i due bagni che abbiamo in casa. Io è da anni che lo sto trattenendo dicendogli che con quei soldi potremmo invece andare 3 o 4 settimane in Australia! E' il tempo che ci manca: non so fino a quando riuscirò a frenarlo!! 🙂

  2. Anche io "quantifico sempre i costi in termini di viaggi"… E su skyscanner con la destinazione ovunque ci capito almeno una volta a settimana!
    E alla notizia di un matrimonio imminente o appena trascorso la mia prima domanda è "dove vai in viaggio di nozze?" poi, le congratulazioni 🙂

    • Ovvio! e quando ti rispondono “eh non abbiamo i soldi per ora, lo facciamo più avanti” oppure “Non ci abbiamo pensato ancora” oppure “abbiamo comprato casa non facciamo il viaggio”… io allibita! io so già dove voglio andare da quando sono bambina nonostante non abbia nemmeno un fidanzato 🙂 il viaggio di nozze (naturalmente fai da te) è già deciso.

      • Siamo in due! 😀 Il viaggio di nozze è già deciso da tempo nonostante manchi il fidanzato! 😀 ;D

  3. Ah ah ah, è vero, quando qualcuno mi dice che si sposa la prima domanda è "dove andate in viaggio di nozze?", le congratulazioni solo molto dopo 🙂 questo punto devo aggiungerlo!
    E niente, siamo proprio malate!!

  4. Cerco di frenarmi dal guardare male amici nn anziani che fanno vacanze da 20 anni STESSA SPIAGGIA STESSO MARE cercando ogni volta di convincerli ad osare ..un po’ piu’ in la’…non riuscendo a comprendere come possano essere felici cosi’ e magari lo sono davvero…

    • Ah, allora non sono l’unica ad avere amici così? 😀 Secondo loro la felicità è proprio questa, mentre noi siamo agli antipodi. Ma in fondo il bello è anche questo, no? Se fossimo tutti uguali sarebbe più noioso (e non ci sarebbe niente su cui ridere)

  5. Hai sempre voglia di andare a comprare un oggetto direttamente sul posto in cui lo producono. Per esempio l’altro giorno, dopo essermi scolato una birra, mi sono chiesto: “Ma dove lo producono questo nettare divino? Ah, a Westvleteren, nelle Fiandre Occidentali … Quasi quasi ci faccio un salto e ne compro una cassa. Fammi un pò vedere se su Skyscanner c’è un volo …”. Insomma, ogni scusa è buona …

  6. Mi aggiungo anch’io 🙂 quando un amico annuncia una prossima destinazione per le vacanze io vado a vedere quanto costa il volo, quanto dura, cosa c’è da visitare in quel posto ecc….
    Non a caso nella mia libreria fa bella mostra di sé la guida lonely planet “MONDO”!!!

    Io non solo penso al viaggio dopo di quello non ancora fatto, ma anche a quello dopo e ho fatto una lista di mete per i prossimi anni, in base a Ramadam, clima ecc..
    Esempio: 2016 Perù/Florida estate già organizzati ma sto già organizzando le Filippine a dicembre
    meta 2017 sicuramente Messico
    2018 sicuramente Malaysia
    2019 è il nostro 10° anniversario quindi se la giocherebbero Polinesia/Australia…se riusciamo a recuperare i soldini…
    2020 in poi… indecisa fra Indonesia, Madagascar e altri 100 paesi
    Senza contare il paradiso tropicale dove svernare in inverno! Tutto low cost e fai da te però…
    Aiutooo

    • Ciao Sara, benvenuta sul blog!
      Anche io sto pensando di prendere la guida “Mondo” della LP, così appena mi viene un’ispirazione ho subito il materiale pronto! Hai già in mente le mete per il 2020? Caspita, allora è proprio una malattia con la “m” maiuscola! 😀

  7. Ciao a tutti,
    io ho 50 anni ho sempre viaggiato fin da piccola con i miei genitori (malati) e lo scorso anno, con mio marito ho iniziato a viaggiare con workaway…è fighissimo. Economico perchè non si paga l’alloggio e talvolta il vitto perchè si lavora 4-5 ore al giorno, si fanno tante esperienze e conoscenze perchè lavorando conosci le persone del luogo ed entri in contatto con la vita vera di tutti i giorni e quando si hanno i due giorni liberi a settimana si può girare per il paese affittando una macchina.
    Lo scorso anno siamo stati 40 giorni in Costa Rica (reception di un ostello) e quest’anno andremo in Brasile (baby sitting)
    il mio motto è: “home is where your toothbrush is” 😉
    Ciao
    Ale

    • Ciao Alessandra, benvenuta sul mio blog!
      Il motto “home is where your toothbrush is” non l’avevo mai sentito ma in effetti lo trovo SUPER! Grande!
      Buoni viaggi 🙂

  8. Quanta verità in poche righe!
    Sono appena tornata da 3 settimane in South Korea e già guardo voli per nuove destinazioni (questo è un periodo di bassa stagione, vorrò mica farmi scappare ste offerte?)
    Non a caso mi sono scelta un lavoro che mi permette di avere mesi liberi per poter viaggiare!
    Skyscanner ormai mi si apre in automatico quando accendo il pc e di solito subito dopo è seguito da Airbnb, della serie “cerchi il volo ma non il letto”?
    Ogni punto del post sembra parlare di me, mi consola il fatto di non essere l’unica perché dalle mie parti, la maggior parte delle volte, sono io quella strana.

  9. Penso sia colpa di qualche mutazione genetica, perchè sia io che mio fratello abbiamo la stessa “malattia” di viaggiare! (i miei fratellini piccoli la svilupperanno sicuramente quando cresceranno ahah)
    Tempo 1 mese dall’ultimo viaggio e sento il bisogno di farne un altro! Credo che, per me, viaggiare (conoscere ed ammirare nuovi posti) sia un’esigenza dell’anima…ogni luogo mi comunica, mi lascia sensazioni indelebili…ed io vivo di sensazioni ed emozioni! Non so descrivere cosa provo, ma ad esempio, dopo una giornata piena a Milano arrivo davanti al Duomo e piango! non riuscivo a trattenere le lacrime per l’emozione, è stato come una sorta di imprinting…
    Senza menzionare il fatto che le uniche app che ho sul cellulare sono per viaggi..
    Sono una sognatrice e viaggiatrice, ma fedele al suo luogo d’origine!

    • Se tutte le mutazioni genetiche fossero così, eh? Bello quello che hai scritto Silvia, rende bene l’idea: viaggiare fa sentire vivi, fa crescere, regala emozioni uniche! Buoni viaggi 🙂

  10. Ho finalmente trovato il soggetto per il mio primo (ebbene sì..) tatuaggio !
    WANDERLUST!
    Riassume perfettamente il mio stato d’animo, il mio essere quotidiano.
    Sono un frequentatore assiduo di librerie reparto viaggi.. (by the way, quella specifica in centro a Verona è top), faccio un lavoro che non mi lascia molto tempo eccetto i classici periodi agosto/dicembre, ma davvero vivo la preparazione dei miei viaggi come i momenti più eccitanti da vivere.
    Complimenti per il blog.. scoperto da poco in preparazione del prossimo tour (Indocina) ed è spunto di tantissime idee/consigli

    • Ciao Alex e benvenuto sul blog! 😀
      Capisco benissimo cosa intendi parlando del tuo stato d’animo.. e parlando delle librerie reparto viaggi.. perché esistono anche altri reparti? 😀
      Buon viaggio in terra d’Asia, se ti servono altri consigli scrivimi pure!

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