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Si va in Myanmar!

Viaggio in Myanmar
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Nell’ultimo periodo mi sono divertita a lanciare segnali e indizi sulla pagina Facebook del blog circa la mia prossima meta. Qualche indizio l’ho lasciato (anche molto eloquente) e in molti avete indovinato. Ora che manca meno di un mese alla mia partenza ve lo posso svelare: il mio prossimo viaggio mi porterà in Myanmar!

Qualcuno di voi ha ipotizzato Indonesia, altri Cina e in tanti hanno detto proprio Myanmar. Bravi, significa che un po’ mi conoscete e quindi avete capito che prima o poi io è sempre là che torno: in Asia.

Come ho scritto poco tempo fa, secondo me il Mal d’Asia esiste, esiste eccome e siamo in tanti a sostenerlo. C’è qualcosa di speciale e mistico che ci lega all’Oriente e dopo esserci stati una volta diventa spontaneo e naturale il bisogno di tornarci ciclicamente.

Dopo aver viaggiato tra Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia e Singapore, in tanti mi hanno chiesto “Perché non sei andata in Myanmar?”. Ovviamente avevo considerato l’idea di visitare anche questo paese tanto agognato dai viaggiatori, ma poi lo avevo escluso. Questo perché il Myanmar fino a poco tempo fa era raggiungibile solamente per via aerea e questo non si prestava a un viaggio da affrontare solamente via terra. A tutti ho sempre risposto: “Ci andrò nel mio prossimo viaggio”.

Detto..fatto. Così, dopo qualche viaggetto in Europa e un’escursione a ovest (a ovest? ma davvero?) ho deciso di tornare in Asia, perché lì è dove il mio cuore inevitabilmente va a finire.

Tra l’altro, con la recente vittoria politica di Aung San Suu Kyi, la grande leader birmana sostenitrice della difesa dei diritti umani e vincitrice del Premio Nobel per la pace (che si appresta a diventare il primo ministro del paese nelle prime elezioni democratiche dopo 25 anni), di fronte a una svolta storica così importante, è forse questo il momento migliore per visitare il Myanmar.

Partirò il 21 dicembre e dopo una mezza giornata a Bangkok prenderò un volo che mi porterà dritta dritta a Yangon, la più grande centrale della Birmania (tra le altre cose non vedo l’ora di visitare la Shwedagon Pagoda, uno dei siti buddisti più sacri di tutto il paese). Come sempre non ho in mente un itinerario prestabilito, ma a grandi linee penso che da lì mi muoverò a nord facendo una prima tappa a Bago, la vecchia capitale della Birmania meridionale, famosa per le rovine del vecchio palazzo imperiale, per il gran numero di siti sacri. Tra templi, stupa e statue del Buddha penso proprio che questo posto farà al caso mio.

Bago si trova lungo la vecchia strada statale per Mandalay, quindi da lì proseguirò fino a nord, con una tappa che mi sta molto a cuore: quella al Lago Inle. Chi ci è stato mi ha raccontato di un bellissimo specchio d’acqua punteggiato di villaggi, mercati (e orti!) galleggianti e templi. Penso sarà il luogo perfetto per passare un paio di giorni in completa pace.

Lago Inle
Tramonto sul Lago Inle, Wikimedia

Sulla sponda orientale del lago c’è un posto che mi incuriosisce molto, il Nga Hpe Kyaung, meglio conosciuto come Jumping Cat Monastery. Da brava gattara non posso di certo perdermi un monastero in cui i monaci hanno addestrato i gatti a saltare attraverso i cerchi.

Nei pressi del Lago Inle mi dicono valga la pena fare anche un’escursione alla grotta di Shwe Oo Min, nei dintorni di Pindaya, dove sono custodite 8.000 statue del Buddha.

A questo punto penso proprio che punterò dritto su Mandalay (o su Bagan?), le zona più conosciute e frequentate del paese. Ho sentito pareri discordanti su Bagan (spero solo non sia un’altra Hoi An), ma cercherò di arrivarci svuotata da ogni aspettativa. Non vedo comunque l’ora di posare gli occhi sulle pagode che punteggiano la valle di Bagan e di esplorare Mandalay in bicicletta (e anche a Mandalay i siti sacri e le cose da vedere non mancano). Non so ancora se vedrò prima Bagan o Mandalay, ma so per certo che mi sposterò da un luogo all’altro in barca, navigando sulle acque del fiume Ayeyarwady.

Templi di Bagan
Tra i templi di Bagan, Wikimedia

Per il mio viaggio in Myanmar seguirò un itinerario classico, ma mi piacerebbe trovare del tempo anche per fare del trekking (a proposito, sapete consigliarmi dove?) e per visitare anche qualcosa di meno noto (riscendendo verso Yangon potrei fare una tappa anche a Taungoo, dove ci sono diversi templi interessanti.

Non sono una grande amante della vita da spiaggia, ma se possibile mi piacerebbe fare una capatina a Ngapali Beach, considerata tra le più belle spiagge del Myanmar (sarà così? Sarà affollata di turisti? Ne varrà la pena? Vedremo).

Di ritorno a Yangon (da dove riprenderò l’aereo per tornare a Bangkok) non voglio però perdermi un’ultima deviazione: quella al Monte Kyaiktiyo, dove si trova un gigantesco masso dorato – chiamato appunto Golden Rock – che è diventato luogo di pellegrinaggio per i fedeli buddisti (oltre che uno dei luoghi simbolo di tutto il Myanmar). Dicono che raggiungere la sommità stipati sul retro di affollati pick-up sia un’esperienza “interessante” (ma non meno interessante deve essere la risalita a piedi: 45 minuti di inesorabile salita).

Golden_Rock
La Golden Rock, Wikimedia
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4 comments

    • Ciao! Questa volta ho prenotato anche il volo di ritorno (saranno circa 3 settimane), ma poi non si sa mai che rimandi la partenza! 😀

  1. Ciao Claudia , anche io e la mia compagna saremo in Myanmar per l’inizio del nuovo anno Partenza per Bangkok il 29/12 e poi ci incamminiamo via terra per attraversare il confine a Ranong nei primi giorni del 2016.Visitiamo l’arcipelago Mergui e poi iniziamo la risalita verso Nord.Una curiosità hai fatto vaccinazioni particolari? Noi ci siamo limitati a Antitifica ed Epatite A per il resto repellenti gogo.

    • Ciao Fabio e benvenuto sul blog!
      ottimo, il vostro itinerario mi sembra molto allettante 🙂
      Non ho fatto vaccinazioni particolari e non prevedo di farne. Come voi ho fatto l’antitifica ed epatite A l’anno scorso e mi limiterò a usare l’antizanzare. Tra l’altro non si tratta di stagione umida quindi anche la presenza di zanzare non dovrebbe essere massiccia.

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