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Viaggiare è pericoloso? La lotta agli stereotipi

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Si congratulano per la mia scelta, mi fanno mille apprezzamenti, vogliono sapere tutto del mio viaggio, conoscere gli aspetti più curiosi, ma prima o poi se ne escono con quella fatidica allusione che ormai ho imparato a riconoscere già prima che venga del tutto formulata: “Certo che stare tutti quei mesi in paesi così pericolosi..”.

Pericolosi? Nulla di più falso! Come vado ripetendo da quando sono tornata, io è qui in Italia che non mi sento sicura (con l’ansia crescente al pensiero dei ladri che hanno svaligiato le case dei vicini o la paura di attraversare una stazione la notte da sola), non di certo nel Sud-Est Asiatico. Eppure non li vedo convinti.

Togliamocelo dalla testa: se c’è un posto tranquillo e sicuro al mondo è proprio quella parte di mondo lì. Logico, non è il Paese della Cuccagna e non è esente dai problemi, ma se è scelta dai viaggiatori di mezzo mondo come il posto migliore per viaggiare soli (e sole) un motivo ci sarà. Certo, ho conosciuto anche viaggiatori che erano stati derubati del portafoglio o del cellulare (ma nella maggior parte dei casi ad opera dei coinquilini in ostello) e non lo sto dipingendo come il paradiso in terra, ma la serenità delle persone, la loro cultura e il loro approccio alla vita condiziona in tutto e per tutto l’atmosfera generale.

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Il Laos è meno pericoloso dell’Italia? Ma anche sì.

Che poi il discorso è molto più ampio e si gioca tutto sugli stereotipi e sull’ignoranza, che poi sono la stessa cosa. Viaggiare è davvero pericoloso? Chi viaggia tanto rischia di più la vita rispetto a un sedentario? (io non ne sono mica convinta).

Mi viene in mente una mia zia, che quando le fu detto che sarei andata in Cambogia, nel 2012, chiese a mia mamma perché andavo sempre nei paesi in cui c’era la guerra (ho riso per una settimana). O quando l’anno scorso, prima di partire per l’Asia mi chiesero se non avevo paura dell’ebola. A questo si aggiunge chi commenta la morte degli sfortunati turisti italiani coinvolti nel terremoto in Nepal con un “Vedi cosa succede ad andare sempre in giro?“.

Ok, fermiamoci un attimo, facciamo un bel respiro (e magari tiriamo fuori anche qualche libro di storia) e schiariamoci le idee. O almeno fermiamoci un attimo a parlarne.

Le disgrazie esistono da sempre, i terremoti pure e purtroppo pure le guerre. Può capitare a chiunque (anche se ci si augura che non accada mai) di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, ma questo non ha nulla a che fare con la propensione di quella persona ai viaggi. Gli incidenti possono succedere sia a chi viaggia sia a chi non viaggia (logico, poi incide la minore o maggiore sfiga che uno si tira dietro..).

Un viaggiatore con la testa sulle spalle si informa sempre sulla situazione sociopolitica della sua prossima meta. Per questo non mi sognerei mai di partire ora per la Siria (purtroppo) o ci penserei due volte (ma anche tre) prima di viaggiare da sola in Iran (se qualcuno l’ha fatto mi faccia sapere). Insomma, ci sono mete e mete, non tutte stabili e con diverse tipologie di problemi. Ci si informa e in base a quello si decide. Ok, c’è il problema ebola in una zona dell’Africa occidentale, però questo non mi vieta di andare in Kenia. I terroristi dell’Isis lanciano minacce all’occidente, ma questo non mi vieta di prendere un aereo e viaggiare comunque. Il fatto che un paese sia sottosviluppato non implica necessariamente che sia un paese in guerra. La lista è lunga, gli esempi si sprecano.

Il viaggiare insegna a smontare uno dopo l’altro tutti gli stereotipi che abbiamo in testa e questo penso sia uno tra gli insegnamenti più importanti che regala. Chissà, col tempo, visto che il numero delle persone che viaggia (e soprattutto il numero dei viaggiatori indipendenti) è in costante aumento, gli stereotipi verranno meno e resteranno solo dei concetti vuoti e insulsi.

PS: Zia, io nei paesi in guerra non sono mai stata. In realtà non ci tengo neanche ad andarci perché sotto sotto sono una paurosa, figurati se vado a rischiare la vita.

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9 comments

  1. Bel post cara Claudia! 🙂
    A me hanno detto "Ma è sicura la Cambogia? Sai, ho sentito che adesso la situazione è incerta…"
    Ma dove?
    Chi l'ha detto?
    Vedi, tutto nasce dagli stereotipi e dai luoghi comuni.
    L'80% della gente non sa nemmeno dove si trovi il sud-est asiatico (nulla di grave, nemmeno io lo sapevo prima di andarci) eppure sputa sentenze su posti che non ha mai visto e non sa nemmeno indicare su un planisfero.
    Brava Claudia. Di nuovo.
    Perché le disgrazie possono capitare ovunque… non bisogna viaggiare per cercarsele.

  2. Grazie cara! Povera Cambogia, viene sempre additata come una meta sfigatissima e invece, come hai constatato, è un paese meraviglioso. Per fortuna ci sono i viaggi che aiutano a combattere gli stereotipi!

  3. Claudia posso essere cattiva??? 😀
    Mi dispiace contraddirvi ma non nasce tutto dai luoghi comuni ma dall'ignoranza di chi, in molte occasioni, fa queste domande (cretine). Domande del tipo "Perchè non ti scegli mai posti più tranquilli per andare in vacanza??" "Ma a te la Sardegna proprio non piace??" "Sei stata in Sudafrica e la sera mangiavi nei ristoranti fuori dall'hotel??" "Vai in Borneo??Ma non ci sono i pirati??"(che poi un po' è vero)
    A me queste domande fanno diventare matta specialmente se fatte da chi viaggia con i paraocchi (e non esce mai dall'hotel per paura dei "cattivi") quindi il più delle volte non rispondo per non essere maleducata! 😀
    Ovviamente tu che sei più diplomatica di me hai fatto benissimo a chiarire le idee, sperando che il tuo articolo arrivi molto lontano!!

  4. Allora, secondo la gente io negli ultimi anni sono andato:
    – a farmi togliere un rene in Albania
    – a farmi ammazzare dai trafficanti di cocaina in Bolivia
    – a saltare in aria per una bomba in Uzbekistan (il popolo più adorabile che ho mai conosciuto, così tanto per dire)
    – a farmi tagliare la gola in Kyrghizstan
    – a morire congelato in Siberia (era agosto e faceva 25 gradi)
    – della Cambogia non parliamone proprio, ci sono i khmer rossi non lo sapevi?
    Mentre invece quest'estate andrò a prendermi una pallottola o a venire rapito in Ucraina.
    Strano che sulla Mongolia e il Giappone nessuno ha detto niente di strano!
    Beata ignoranza…ma anche no! Un piacere leggerti, come sempre, ciao ciao ^_^/

  5. Ahahah hai perfettamente ragione Claudia… stessa reazione di alcune persone a cui dico che vado in Cambogia!!! per non parlare di quando siamo andati in Thailandia zaino in spalla! "Vi fidate a girare da soli???" O_o solo grosse risate per queste persone 😉

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