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Bali, l’isola degli dei: i miei consigli e il mio racconto di viaggio

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Il momento è arrivato. Dopo una settimana abbondante, dopo aver lasciato che le mie emozioni e le mie impressioni sedimentassero, ora posso lasciar libero sfogo al mio racconto di viaggio a Bali.

Sono state tre settimane di viaggio intense e piene di cose da fare e vedere, che mi hanno portato a scoprire Bali, un angolo di Indonesia davvero unico e speciale.

Bali è infatti l’unica isola di fede induista all’interno di quello che è il paese con il maggior numero di musulmani al mondo. Un’isola pervasa e intrisa di misticismo, di religiosità, di sorrisi e serenità. Come riportano tutte le guide è effettivamente impossibile non imbattersi in una cerimonia religiosa a Bali.

Ovunque si trovano offerte colorate ed elaboratissime: non solo nei templi (templi che si trovano praticamente in ogni casa), ma anche nei negozi, per strada, sui marciapiedi, per terra.. ovunque. Tutta la vita dei balinesi è una cerimonia mistica.

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Il mio viaggio è cominciato da Ubud, il cuore artistico e pulsante dell’isola degli dei – dove ho trascorso una settimana – per poi spostarmi al nord, a Pemuteran, una zona poco frequentata dai turisti, e poi a sud, a Jimbaran e Sanur prima di spostarmi per qualche giorno alle Isole Gili per una pausa di puro relax in un mare meraviglioso e in un’ambientazione alla Robinson Crusoe.

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Scegliere Ubud come base per gli spostamenti nella zona centro-orientale dell’isola è stata una scelta azzecatissima: a Ubud e nelle zone nei dintorni si concentrano davvero molte attrazioni interessanti ed è inoltre base ideale per spostamenti in giornata verso la zona orientale, meridionale e la zona dei laghi e dei vulcani (la zona centrale).

Ubud è una piccola cittadina tranquilla e beata, tra il verde delle risaie e le montagne centrali, ricca di templi, gallerie d’arte, …. A Ubud si concentra la vita artistica e culturale di Bali: qui artisti occidentali e balinesi hanno saputo unire le loro forze per dare nuovo impulso all’arte balinese. A Ubud potete fare yoga, meditazione, incontrare il vostro guaritore personale (e anche i protagonisti di Eat, pray, Love) … la vera Bali è qui.

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Il mio è stato un viaggio ” fai da te” costruito secondo un itinerario personalizzato elaborato da me e Barbara, la mia compagna di avventure. Per gli spostamenti da e intorno a Ubud ci siamo appoggiate a Coco, una guida balinese esperta e affidabile. Anche in questo caso la scelta è stata azzeccata: percorrere le strade di Bali con un mezzo a noleggio può essere parecchio pericoloso.

Le strade sono spesso irregolari, piene di buche, con dislivelli anche considerevoli e le indicazioni stradali spesso mancano. Onestamente vi sconsiglio di noleggiare un mezzo di trasporto (sia macchina sia scooter). Inoltre la guida è a destra, quindi occhio! (anche quando attraversate la strada)

Ma come vi racconterò presto, a Ubud la prima regola che ho imparato è: “stare attenti a dove si mettono i piedi“. Perché? Ve lo racconto nel prossimo post.

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